Cervinara e Quindici li accomuna un triste destino
Ricorre oggi, cinque maggio, il triste anniversario dell’evento franoso che distrusse buona parte dei paesi di Quindici, Sarno e Bracigliano, provocando tantissimi morti.
A Quindici si contarono undici vittime. Nessuno si sarebbe mai aspettato che, a distanza di sedici mesi, anche dall’altra parte della montagna, nel dicembre del 1999, a Cervinara ci sarebbe stato un evento simile, anche se abbastanza limitato nella portata e con un numero inferiore di morti, che furono cinque.
Ma Quindici e Cervinara hanno le stesse ferite aperte dalla frana. La ricostruzione è bloccata, per una serie infinita di cavilli ed anche urbanisticamente i paesi sono fermi. Il tutto non dipende dalle amministrazioni, ma da un’assurda burocrazia, soprattutto regionale. Dalla tragedia di Quindici e poi di Cervinara, a Palazzo Santa Lucia, come presidenti di regione, si sono succeduti Andrea Losco, Antonio Bassolino, per due volte, Stefano Caldoro e, da circa un anno, Vincenzo De Luca. La maggior parte delle persone che hanno perso la casa, però, ancora non l’hanno riavuta. Pochissimo si è fatto per ridurre il rischio idrogeologico ed ancor meno per quanto riguarda le vicende urbanistiche. E, meno male, che all’indomani degli eventi franosi si disse che l’emergenza non sarebbe durata come il terremoto del 1980. Se si continua di questo passo, però, si andrà oltre l’evento sismico. Visto che, dopo venti anni, i prefabbricati erano quasi tutti spariti.