Cervinara, la morte di Serafino e i momenti belli che tutti dovrebbero avere

Redazione
Cervinara, la morte di Serafino e i momenti belli che tutti dovrebbero avere
Cervinara, domattina l'ultimo saluto a Serafino, morto provocata da un braciere killer ?

Cervinara, la morte di Serafino e i momenti belli che tutti dovrebbero avere. Una partita a carte, in palio una birra piccola da dividere in due, tanto avrebbe pagato sempre Giovanni. La partita era un appuntamento quotidiano che si svolgeva nel Cafè Trescine a Cervinara, prima dell’emergenza covid. Un’eterna sfida tra Serafino Pietrovito e Giovanni Marro.

Serafino, questa mattina, è stato trovato privo di vita nel bagno della sua abitazione a due passi al bar. Aveva 67 anni, era originario di Sepino, in provincia di Campobasso e la vita lo aveva portato nel centro caudino.

Deve essere stato colto da malore, ma per non lasciare alcun dubbio sulla sua morte, è stata stabilita l’autopsia. Ed ora il corpo si trova presso la morgue dell’azienda ospedaliera Moscati di Avellino. Giovanni Marro era uno dei pochi che tentava di integrare Serafino. Lo sapeva prendere, lo convinceva a non sbraitare in strada e gli faceva compagnia con quella partita a carte.

La compagnia per certe persone, per quelle che vivono ai margini, ha un valore immenso. Giovanni gli faceva compagnia e tutto lo staff del Cafè Trescine, Massimo Fantasia, la moglie Veronica Passariello, il fratello Mattia e la sorella Angela cercavano di prendersi cura di lui. Non gli facevano mancare mai un piatto caldo e cercavano di impegnarlo anche con piccole compere.

Questa mattina è stato proprio Massimo a dare l’allarme. Dopo più di un mese ha riaperto il bar per l’asporto e non ha visto arrivare Serafino. E’ andato a bussare alla sua porta, ma non rispondeva nessuno,. Preoccupato ha avvisato i vigili urbani ed il commissariato.

Cervinara, la morte di Serafino e i momenti belli che tutti dovrebbero avere

Le forze dell’ordine, una entrati all’interno, hanno fato la macabra scoperta. Serafino non era di Cervinara, ma era diventato una presenza fissa al Trescine. Non si poteva non notarlo. A volte preso dall’ira, mandava tutti a quel paese, ma spesso era dolce come in questa fotografia che racconta un momento bello, momenti che tutti dovrebbero avere.

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