Cervinara: l’aumento dei positivi e la scuola
Cervinara: l’aumento dei positivi e la scuola. Da quando, questa mattina, il sindaco di Cervinara, Caterina Lengua, ha reso noto il risultato del drive in, cresce l’allarme nel centro caudino.
Attualmente, si contano 63 positivi, un numero che fa paura. Fa paura perché il contagio si stava azzerando.
Lezioni in presenza
Le persone mostrano grande e comprensibile preoccupazione. Temono soprattutto per i loro figli che devono frequentare le scuole in presenza.
Da lunedì 19 aprile, infatti, la Campania non si trova più in zona rossa e riaprono tutte le scuole di ogni ordine e grado.
Telefonate
Così, la prima cittadina viene tempestata da telefonate di genitori preoccupati che chiedono la didattica a distanza. Su questo punto bisogna essere chiari. Dallo scorso primo aprile, in virtù del decreto Draghi, i sindaci devono fare di tutto per tenere le scuole aperte. Ed il contrario lo si può fare solo in situazione eccezionali.
La valutazione non può essere fatta solo dagli amministratori locali. I sindaci devono basare le loro decisioni su una relazione epidemiologica, realizzata dall’azienda sanitaria. Poi si devono confrontare con la Prefettura.
Due passaggi che l’avvocato Lengua ha già effettuato e lo ha spiegato lei stessa nel comunicato con cui annuncia il numero dei positivi. Avendo fatto questo passaggio vuol dire che lei stessa cercherà di mantenere solo la didattica a distanza per un tempo limitato.
Le chiusure
Ricordiamo che la stessa prima cittadina ha già chiuso i plessi scolastici di Ioffredo e Valle. Ha chiuso gli interi plessi, quando avrebbe dovuto sospendere le lezioni in presenza solo delle due classi interessate. Questo significa che intende muoversi con la massima cautela ed essere più realista del re.
Relazione dell’asl
Bisogna, quindi, attendere la relazione dell’Asl per capire cosa succederà lunedì 19 aprile a Cervinara. Intanto, però, ci auguriamo che gli stessi genitori che chiedono la chiusura delle scuole perché preoccupati agiscano con coerenza sino in fondo.
Oggi è sabato, possiamo sperare che i loro figli non affollino, con pericolosi assembramenti, le piazze della movida? O le responsabilità non sono mai le nostre e sono sempre degli altri?