Cervinara: Lengua umilia se stessa e la democrazia

Redazione
Cervinara: Lengua umilia se stessa e la democrazia
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Cervinara: Lengua umilia se stessa e la democrazia. Non poteva mancare un commento della minoranza consiliare rispetto a quello che sta avvenendo in queste ore all’interno della giunta Lengua e della stessa maggioranza che la sostiene. A continuare a tenere banco è la vicenda Tar, soprattutto gli amenti che sono scattati per le utenze domestiche.

Una vicenda ancora non finita

Una vicenda che non si può considerare terminata, visto che non per nulla chiaro se questi aumenti ci saranno o meno.Ma ecco il comunicato del gruppo di opposizione. Il teatrino dell’Amministrazione Lengua continua a reti unificate. Sulla Tari, il sindaco con alcuni membri della sua giunta ha toccato il fondo. Lo scrivono in un comunicato stampa i consigliere di minoranza che fanno parte del gruppo Uniti per Cervinara.

Lengua mente ed umilia se stessa

Prima accusa Tangredi e Cioffi, si legge ancora nel comunicato della minoranza consiliare, di aver mentito sull’aumento della tasse. Poi, invece, si smentisce perché effettivamente la stangata era servita per i cittadini.

In pratica, Lengua mente ed umilia se stessa perché è incapace di realizzare un provvedimento efficace. E soprattutto manca di coerenza: perché fare marcia indietro se non c’erano gli aumenti?  

Dunque gli aumenti della Tari c’erano ed erano anche molto alti.

Non solo. La non convocazione del suo vice sindaco e dell’assessore è di una gravità assoluta. E’ un vulnus democratico mai visto prima. In che modo la signora Sindaco vorrà ora governare? Con soli due assessori?

Futuro appeso ad un voto

E’ chiaro a tutti che l’esperienza Lengua è finita. Devono rendersene conto solo coloro che sono aggrappati alla poltrona come mai si è visto prima a Cervinara.

Il futuro della sua Amministrazione è appeso un voto.E’ bastato un solo anno per vedere quanto Lengua sia incapace a gestire la cosa pubblica, allergica alle critiche legittime. Ora tolga il disturbo: lo spettacolo è diventato penoso.  Con queste parole si chiude il comunicato.