Cervinara: l’umanità del Procuratore Airoma e il giudice ragazzino
Cervinara: l’umanità del Procuratore Airoma e il giudice ragazzino. Esordio importante quello del Circolo Acli San Giuseppe Moscato di Cervinara. In realtà, il circolo già opera sul territorio da qualche mese ma i vertici hanno ritenuto di presentarsi ufficilamente alla cittadinanza con un convegno pubblico che si è tenuto nell’aula consiliare Antonio Sacco.
Il giudice ragazzino
Il tema del convegno è stato incentrato su una figura che ben rappresenta lo spirito che anima le Acli. E’ stato scelto di commemora Rosario Livantino, come uomo, magistrato e beato. Per salutare la prima uscita ufficiale del circolo Acli , a Cervinara sono venuti i vertici provinciali e regionali dell’associazione, Alfredo Cucciniello e Filiberto Parente che hanno saputo bene apprezzare il lavoro fatto dalla presidente e dal vice presidente di Cervinara, i giovani avvocati Stefania Gallo e Augusto Genovese.
In realtà, doveva arrivare anche il presidente nazionale delle Acli, Emiliano Manfredonia ma ha contratto il covid e, con rammarico, non ha potuto presenziare. Si è limitato ad un saluto telefonico alla fine dei lavori.-
Così, dopo i saluti di Stefania Gallo, del sindaco di Cervinara Caterina Lengua,del vice parroco don Daniele Paradiso, i lavori sono entrati nel vivo con le relazioni degli avvocati Sergio Nitrato Izzo e Ugo de Flavis. Entramti hanno saputo inquadrare la figura di un magistrato che aveva nel cuore radicatgi sentimenti cristiani.
Il codice ed il vangelo, la croce e la toga questi i tratti distintivi di un uomo che andò incontro al suo martirio in modo consapevole e coraggioso, senza tentennare neanche un attimo.
L’intervento del Procuratore
Una purezza di cuore, un’umanità straordinaria che hanno affascinato il capo della procura della Repubblica di Avellino, Domenico Airoma. Il Procuratore, come giudice e come credente ha indagato a fondo la figura del collega trucidato dalla Stidda nel settembre del 1990 a soli 28 anni e che la chiesa a dichiarato Beato.
E’ stato spinto alla conoscenza di questo collega per le pubbliche conferenze che ha tenuto, parole che non si dimenticano e che sono un monito non solo per i giudici ma ancbe per tutti coloro che ricoprono incarichi istituzionali. Una figura da proporre alle nuove generazioni come punto di riferimento di un uomo che non si è rassegnato all’inferno ma ha cercato di cambiarlo con tutte le sue forze, sino all’estremo sacrificio.