Cervinara: medaglia d’onore a Vincenzo Zullo internato in Germania per due anni
Cervinara: medaglia d’onore a Vincenzo Zullo internato in Germania per due anni. Non parlava mai dei 22 mesi trascorsi in un lager tedesco. Non parlava della fame, del freddo e delle umiliazioni che gli ex alleati nazisti riservarono ai militari italiani.
La storia di Vincenzo Zullo
Un silenzio che ha contraddistinto tutti i 600 mila militari italiani che non vollero continuare a combattere con i repubblichini di Salò e con i nazisti. Anche Vincenzo Zullo che abitava a Valle di Cervinara non parlò di quello che visse nello stalag X di Brema.
Il militare italiano fu catturato dagli ex alleati il nove settembre del 1943, il giorno dopo del famoso armistizio. Mentre il re Vittorio Emanuele III, il capo del governo, il maresciallo Badoglio e tutti i ministri e i dignitari di corte raggiungevano Bari per mettersi al sicuro sotto la protezione degli alleati, il nostro esercito fu lasciato allo sbando senza ordini e direttive.
Vincenzo Zullo fu catturato a Bolzano e internato a Brema. Tanti dei suoi commilitoni o furono internati in Germania mentre alcuni, addirittura, furono passati per le armi come i nostri soldati stanziati a Cefalonia.
Per molti storici quel gran rifiuto rappresenta il primo esempio di Resistenza collettiva. Un esempio che dal 2006 viene premiato con una medaglia d’oro d’onore concessa dal Presidente della Repubblica.
Purtroppo i sopravvissuti a quella vera e propria tragedia nella tragedia si assottigliano sempre di più e nella maggior parte dei casi la medagli viene consegnata ai loro eredi.
Così è avvenuto anche alla signora Elsa Zullo, figlia di Vincenzo che vive a Napoli e che ha scritto al nostro giornale per ricordare la storia del padre che internato il nove settembre del 1943 fu liberato solo il 4 maggio del 1945 e tornò a Cervinara minato nel corpo e nello spirito.
La consegna della medaglia
La medaglia è stata consegnata, come vuole la prassi, dal Prefetto di Napoli, Palomba, e dal sindaco Manfredi. Un riconoscimento postumo che serve, non solo a ricordare questo fante che venne lasciato in balia della storia, ma è utile anche a ricordare, ai tanti che hanno la memoria corta, cosa è stata la seconda guerra mondiale per l’Italia.