Cervinara, presentato il nuovo statuto della Provincia di Avellino

Redazione
Cervinara, presentato il nuovo statuto della Provincia di Avellino

Cervinara. Si è fatto il meglio possibile e lo si è fatto nel tempo giusto. Ma, sarebbe il caso di dire, che uno statuto non fa primavera. Grande è stato l’impegno della commissione statuto della provincia di Avellino, presieduta da Caterina Lengua, per approvare il documento fondante di questo nuovo ente profondamente trasformato. Ricordiamo che presidente e consiglieri non vengono più eletti dai cittadini, ma da sindaci e consiglieri comunali. Non solo, la provincia ha perso diverse delle sue funzioni, a tutt’oggi non si sa chi le dovrà gestire. Ed ancora, il 50 per cento del personale dovrà essere trasferito o mandato in mobilità. Tutte queste criticità sono state illustrate nel corso dell’incontro pubblico che si è tenuto nell’aula consiliare di Cervinara, dalla stessa Caterina Lengua e dal presidente della provincia di Avellino, Domenico Gambacorta. L’incontro fa parte di una sorta di tour che i due presidenti hanno organizzato per presentare lo statuto all’intero e variegato territorio irpino. Per entrare in vigore, infatti, il documento deve essere approvato ancora dall’assemblea dei sindaci. E pur se nella commissione erano presenti alcuni primi cittadini, a Gambacorta e Lengua è sembrata cosa giusta illustrarlo a tutti. Non solo ai sindaci, ma anche ai consiglieri comunali, alle forze politiche, alle associazioni ed ai cittadini. Da qui anche l’incontro che si è tenuto nell’aula consiliare del centro caudino, alla presenza, tra gli altri dei sindaci di Cervinara, Rotondi, Roccabascerana e Summonte, ossia, Tangredi, i due Russo e Giuditta. Ma la partecipazione è stata molto vasta, segno che tutti vogliono capire quello che succederà a questi enti. E sia Gambacorta che Lengua non hanno nascosto le tantissime problematiche che devono affrontare. La preoccupazione più forte, al momento, è quella che dal prossimo primo di marzo possano cessare servizi essenziali e chiudere, ad esempio, musei e biblioteche. Da qui una richiesta di grande attenzione. Con i poteri ridotti delle province, con i tagli al bilancio, i territori, composti soprattutto da piccoli comuni, saranno più indifesi.

Delfi

P.V.