Cervinara: sala della cultura gremita per Roberta Bruzzone

Redazione
Cervinara: sala della cultura gremita per Roberta Bruzzone
Cervinara: sala della cultura gremita per Roberta Bruzzone

Cervinara: sala della cultura gremita per Roberta Bruzzone. Il pubblico delle grandi occasioni ha salutato la presenza a Cervinara di Roberta Bruzzone. La criminologa ha dato vita ad un convegno di alto livello, con un dibattito molto partecipato, moderato dalla giornalista Barbara Ciarcia,  che di fatto, ha aperto le porte alla nuova sala della cultura del comune di Cervinara.

Luogo di confronto e crescita

La sala si trova nella centralissima piazza Trescine, al piano terra del palazzo comunale, ed è stata restaurata in modo sapiente, tanto da offrire un ambiente moderno che, come ha detto, il sindaco, l’avvocato Caterina Lengua dovrà diventare il luogo di confronto delle idee e di crescita per tutti i cervinaresi.

Anche se la presenza della Bruzzone era stata prevista nello scorso mese di luglio, la sua analisi non poteva non essere condizionata dalle vicenda di Palermo e del parco verde di Caivano.La violenza di genere, la violenza sulle donne è stata analizzata dalla criminologa in quelli che sono i suoi aspetti principali che ruotano, purtroppo, tutti sulla completa inadeguatezza delle famiglie a crescere i figli.

La dottoressa Bruzzone ha tuonato non poco contro tutti quei genitori che si comportano come amiconi con i loro figli. In questo modo una generazione sta crescendo senza punti di riferimento e riconoscere alcuna autorità.

La parte centrale della relazione è stata incentrata ad invogliare le donne a difendersi. Le  ragazzine devono difendersi da quelli che oramai sono dei veri e propri predatori che credono di vivere in un film porno. Mentre le donne più adulte devono trovare il coraggio di liberarsi da quegli uomini che usano loro ogni tipo di violenza, giustificando tutto questo con l’amore.

Tesi forte

Certo, la tesi della criminologa sulle foto che le ragazzine postano sui social ha fatto certamente discutere. Ma anche in questo caso, si tratta di una denuncia rispetto a quello che può essere un modo distorto nella gestione del corpo della donna

Il messaggio forte che viene veicolato da Cervinara è che, una volte per tutte, non si potrà mai dire più che una donna se l’è cercata.