Cervinara, si rivedono dopo cinquant’anni
Ci sono occhi e poi ci sono “quegli occhi”. Ci sono milioni di occhi, miliardi di occhi che incontriamo in tutta la nostra vita. Occhi che ci vedono, ma non ci guardano come noi non guardiamo loro. Poi ci sono “quegli occhi” che sanno trasmetterci emozioni, sentimenti e sanno anche farti male. Occhi che se hai incontrato una volta, una volta sola, non dimenticherai mai, campassi pure cent’anni. Gli occhi dei genitori, quelli degli amici veri, quelli della prima cotta e dell’amore della tua vita, quelli dei figli o, semplicemente, quelli di un bimbo che ti sorride. Sono questi sguardi, diversi da tutti gli altri, che ti porti dentro e ti aiutano ad affrontare le difficoltà che nella vita non mancano mai. Sono quelli occhi che riconosceresti sempre, in ogni circostanza, perché hanno saputo guardarti con amore, hanno saputo aprire un varco nel tuo cuore. E così, ieri sera, nella centralissima via Roma, alla signora Esposito è bastato solo uno sguardo per riconoscere la sua insegnante della scuola elementare, la maestra Dora Ricci. Un incrocio di sguardi che ha riportato le lancette del tempo indietro di ben cinquant’anni. Mezzo secolo in cui le due donne non si erano mai più incontrate. La signora Esposito, infatti, vive da quarant’anni a Pescara con il marito ed i figli. Ritorna a Cervinara solo pochi giorni l’anno ed in quel periodo mai le era capitato di incontrare la sua maestra. Aveva chiesto di lei, ma non l’aveva mai più rivista. È bastato veramente poco, è stato sufficiente che i loro sguardi si incrociassero per riconoscerla subito. L’allieva non ha mai dimenticato gli occhi della maestra. Il suo sguardo, a volte, anche severo ma pieno di amore e di comprensione per lei e per tutti gli altri allievi che sono stati formati durante la sua carriera scolastica. Appena l’ha riconosciuta, la signora Esposito è andata subito incontro alla sua insegnante ed ha tirato fuori dai cassetti della memoria fatti, persone e circostanze che alla maestra Dora Ricci ha fatto tanto piacere rinverdire. Sono rimaste a parlare diverso tempo, ma soprattutto soro rimaste occhi negli occhi. E la magia si è ricreata, l’anziana maestra è tornata in cattedra e la matura signora è tornata bimba, con tanto di grembiulino, colletto, nastro e treccine. Lasciandosi, si sono abbracciate ed hanno promesso di rivedersi al più presto. Soprattutto si sono guardate ancora una volta, come mezzo secolo fa. (La foto, da web, ritrae una scolara di quei tempi)
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