Cervinara, straziante epilogo per Angela e Salvatore
Non si può neanche immaginare lo strazio di una mamma che è costretta a portare in grembo per tante ore, dalle 15,00 alle 5,00 del mattino successivo, il corpicino del suo bimbo, sapendo che il cuoricino non batte più. Solo questa mattina, infatti, Angela Pallotta di Cervinara ha messo al mondo, un figlio che sapeva già morto.
Dovrà essere l’autorità giudiziaria a valutare i fatti avvenuti nel reparto di Ostetricia e Ginecologia dell’ospedale Rummo di Benevento dalle 2 e 30 sino alle 15,00 di ieri. Angela Pallotta di appena 27 anni, nella tarda sera di giovedì comincia ad avvertire delle contrazioni sempre più forti e a perdere liquidi. Niente di strano, è incinta al nono mese di gravidanza ed è arrivato il tempo di mettere al mondo un piccino che insieme al marito, Salvatore Cioffi, hanno deciso di chiamare Angelo Antonio. Il marito, emozionato come può esserlo solo un ragazzo di 29 anni che sta per diventare padre per la prima volta, la porta in ospedale. Alle 2 e 30, viene sottoposta ad primo tracciato che dà esito positivo, però, si deve attendere. Il parto non è ancora pronto. Alle otto viene ripetuta la stessa operazione che dà il medesimo esito. Bisogna attendere. Angela, come raccontano i familiari, però, continua a perdere liquidi e a lamentarsi. Anche in questo caso, però, sempre come sostengono i familiari, dal reparto viene assicurato che tutto procede per il meglio. Solo alle 15,00, però, viene fatto un terzo tracciato e questa volta il risultato è disastroso. Il cuoricino di Angelo Antonio non batte più. L’unica cosa che si può fare è attendere un parto indotto. Mentre la mamma è traumatizzata, il marito, piegato dal dolore, si rivolge alla polizia e chiede di essere assistito dall’avvocato Michele Del Balzo. La cartella clinica viene posta sotto sequestro ed il corpicino del bimbo, nato morto, viene preso in carico dell’autorità giudiziaria. La titolare dell’inchiesta, la dottoressa Gianmarino dovrà disporre l’autopsia. L’avvocato Del Balzo nominerà un pool di periti di parte. Stessa cosa faranno i medici chiamati in causa e lo stesso ospedale. Intanto, i due ragazzi che stavano per diventare genitori dovranno farsi forza a vicenda.
Peppino Vaccariello