Cervinara: vaccinato il papà di Giovanna, attendeva da un mese
Cervinara: vaccinato il papà di Giovanna, attendeva da un mese. Poco fa, il papà di Giovanna Monetti, il signor Erminio e la moglie sono stati vaccinati presso il Palacaudium di Cervinara. Ce lo fa sapere il sindaco di Cervinara Caterina Lengua che continua a seguire le operazioni di vaccinazioni.
Vaccinazioni
Al termine della vaccinazioni di oggi, cinque persone non hanno risposto all’appello. Così, il sindaco Lengua si è fatta autorizzare dall’Asl Avellino a poter chiamare anche il signor Erminio, visto che si tratta di un soggetto fragile che attendeva da più di un mese la vaccinazione.
Ma, ecco il miracolo appena abbiamo trattato la notizia, raccogliendo la denuncia della figlia Giovanna. E ci auguriamo che anche altri soggetti fragili caudini non debbano rivolgersi alla stampa per veder rispettato un proprio diritto.
Così avevamo dato la notizia
Giovanna lo sa. Sa che prima o poi un giudice a Berlino o ad Avellino farà giustizia. Giovanna insegna questo ai suoi piccoli alunni. Insegna ad avere fiducia e rispetto nelle istituzioni. Ma insegna anche a ribellarsi e a denunciare quando ci si trova di fronte ad un’ingiustizia.
Giovanna Monetti è un’insegnante di Cervinara. Fuori dal paese, i tanti la conoscono anche come brava attrice e raffinata cantante. Forse tutti gli insegnanti sono anche un poco artisti, ma lei coniuga benissimo questi due talenti, infondendo una grande passione nelle cose che fa.
Il papà di Giovanna si chiama Erminio. Ha 74 anni ed ha delle patologie che lo fanno rientrare nei cosiddetti soggetti fragili. Al momento in cui scriviamo, nonostante abbia effettuato la dovuta iscrizione, ancora non sa se e quando farà il vaccino.
Dall’adesione, è passato più di un mese, ma il papà di Giovanna come tanti altri soggetti fragili ancora non viene sottoposto a vaccinazione. Una situazione incredibile, ma Giovanna non ci sta.
Mio padre (idem per mia madre, familiare convivente), persona, scrive Giovanna Monetti su facebook, con handicap in situazione di gravità, ai sensi dell’art.3 comma3 L104/92, ha aderito alla campagna vaccinale COVID19.
Dopo un mese
Dopo circa un mese, non è arrivata nessuna comunicazione, nessuna convocazione. Poi vengo a sapere di gente che, priva di qualsivoglia requisito, scavalca le file e si sottopone a vaccino senza pudore e senza alcun sentimento di solidarietà sociale.
Chi permette questo scempio? È una vergogna! Ma non starò a guardare. Se è vero, come credo e spero, che c’è ancora chi fa rispettare le regole, ebbene, mi avvarrò di ogni forma di tutela legale a garanzia del rispetto del diritto alla salute di mio padre, persona fragile e ultrasettantenne.
Un giudice a Berlino o ad Avellino dovrà investigare su questa vicenda, sui tanti farabutti che saltano le fila e su chi concede loro il modo di farlo. Non rubano solo una o due dosi di vaccino, rubano la speranza di poter continuare a vivere. Farabutti senza onore e senza pietà.