Citroen si ribalta, conducente estratto dai vigili del fuoco

21 Marzo 2021

Citroen si ribalta, conducente estratto dai vigili del fuoco

Citroen si ribalta, conducente estratto dai vigili del fuoco. Si è reso necessario l’intervento dei vigili del fuoco per soccorrere il conducente dell’auto coinvolta nel pomeriggio  di oggi in uno spaventoso incidente avvenuto lungo la Provinciale che collega Sessa Aurunca a Roccamonfina.

Il sinistro ha avuto luogo  poco dopo le 13 all’altezza di località Ponte. Una  Citroen Crosser, condotta da un 52enne del posto, è finita fuori strada ribaltandosi. Grande spavento per il conducente che però è uscito quasi illeso dall’incidente. Per estrarlo dall’abitacolo si è reso comunque necessario l’intervento dei vigili de fuoco.

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Sul sinistro indagano gli agenti del comando di polizia locale. L’automobilista è stato comunque sottoposto ad accertamenti anche le sue condizioni non sono preoccupanti.

Incidente a San Martino

urante la mattinata di oggi 21 marzo, i Vigili del Fuoco di Avellino hanno effettuato un intervento a San Martino Valle Caudina. Precisamente l’intervento ha avuto luogo  in via Torritiello.

Auto contro un muretto

I  caschi rossi irpini hanno lavorato fianco a fianco con i  colleghi del distaccamento di Bonea del Comando di Benevento. L’intervento si è reso necessario per un incidente stradale che ha visto coinvolta una sola autovettura.

L’auto sbandava e finiva la sua corsa contro un muretto in cemento che delimita la strada ed un palo sempre in cemento dell’energia elettrica.

I vigili del fuoco hanno dovuto liberare i  due uomini a bordo, che  sono rimasti incastrati. A farlo, la squadra di Bonea,  giunta per prima sul posto. I vigili del fuoco li hanno affidati ai sanitari del 118 intervenuti, i quali ne disponevano il trasporto presso gli ospedali Rummo e Fatebenefratelli di Benevento, per le cure del caso. Il veicolo incidentato è stato messo in sicurezza.

Caduta di una meteorite

Intanto, si segnala un episodio abbastanza strano. Una meteorite pesante un chilogrammo potrebbe essere caduta in provincia di Isernia.

E’ la conclusione a cui sono arrivati gli esperti dell’Istituto Nazionale di Astrofisica analizzando i filmati del bolide avvistato il 15 marzo alle 20.57 in gran parte del Centro-Sud.

Meteorite da un chilo caduto in Molise

Grazie ai dati raccolti dalla rete di monitoraggio PRISMA, è stato possibile definire con precisione l’area in cui potrebbe essere finito il sasso spaziale.

“La probabile area di caduta dovrebbe trovarsi in prossimità della piccola frazione di Temennotte a 5 km a sud-ovest di Isernia e a due passi dalla SS85 – dicono gli astronomi – Va considerata un’incertezza laterale di circa 300 metri e di 500 metri, avanti e indietro, per ciascun centro”.

Indicazioni precise

Indicazioni estremamente precise, se si considera che il piccolo corpo celeste è entrato nell’atmosfera a una velocità di circa 50 mila chilometri all’ora ed è stato visibile per soli 5,3 secondi; il tempo in cui è diventato brillantissimo bruciando nell’atmosfera.

Oltre alla meteorite principale, che in base ai filmati dovrebbe essere di circa 8 centimetri; non è escluso che possano essere caduti altri frammenti più piccoli, di dimensioni fra 2 e 4 centimetri, in una zona impervia e boscosa qualche chilometro più a sud.

Caccia alla meteorite

Le restrizioni dovute alla pandemia potrebbero impedire di dar vita a una caccia alla meteorite come quella avvenuta in provincia di Modena all’inizio di gennaio 2020, quando fu trovata la celebre meteorite di Cavezzo.

Le indicazioni degli astronomi sono dunque rivolte soprattutto agli abitanti della zona. Chi dovesse trovare un sasso sospetto, ricoperto da una patina scura e con gli angoli smussati, è pregato di segnalarlo alla rete PRISMA dell’INAF scrivendo una mail e mandando una foto all’indirizzo prisma_po@inaf.it. La meteorite non va toccata con le mani.

Poi è importante non avvicinare calamite e non avvolgerla in plastica o alluminio. Va raccolta con un foglio di carta, avvolta in un panno di cotone e conservata in un contenitore pulito di vetro.

Rete Prisma

Inoltre la rete PRISMA monitora costantemente i cieli italiani dal 2017; oggi può contare su una sessantina di stazioni, acquistate da diversi enti e dalla Fondazione CRT.

E’ grazie ad essa che nel gennaio 2020 è stato possibile indicare con precisione l’area in cui è poi stata trovata la meteorite di Cavezzo. Fu la prima volta che un sasso spaziale fu individuato in Italia grazie ai calcoli degli astronomi. Questa è l’occasione giusta per una nuova scoperta.
(Rai News)

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