Comunità Montana Taburno, Montella risponde a Valentino

Redazione
Comunità Montana Taburno, Montella risponde a Valentino

Carmine Montella, presidente della Comunità Montana del Taburno, risponde all’ex sindaco di Sant’Agata dei Goti Carmine Valentino, decaduto per l’annullamento delle elezioni da parte del Tar di Salerno, con una nota all’insegna di riferimenti giuridici che non consentirebbero a Valentino la partecipazione all’assise montana.
Ricordiamo che Montella era stato sfiduciato grazie anche alla firma di Valentino e che quest’ultimo aveva ribadito la legittimità dell’atto di sfiducia perché, nonostante l’annullamento del risultato elettorale, lui poteva rimanere in carica.
Nel documento, inviato anche la Prefetto di Benevento, Montella chiarisce che: “In relazione alla nota a firma del Sig. Carmine Valentino, assunta al protocollo dell’Ente in data 2.10.2015 n. 2608, con la presente si ritiene doveroso chiarire talune circostanze fondamentali al fine di evitare distorte ed inconferenti interpretazioni normative.
Il firmatario della soprarichiamata nota risulta, allo stato, decaduto dalla carica di Sindaco del Comune di Sant’Agata De’ Goti … Conseguentemente, il medesimo, quale rappresentante del proprio comune in seno al Consiglio Generale delle Comunità Montana del Taburno, risulta – lo si ribadisce, allo stato – decaduto anche da detta rappresentanza, avendo, peraltro, S.E. il Prefetto di Benevento provveduto alla nomina del Commissario Prefettizio divenuto automaticamente componente del Consiglio Generale dell’Ente montano in rappresentanza, appunto, del Comune di Sant’Agata De’ Goti.
È evidente, come del resto rilevato anche dallo stesso firmatario della nota in oggetto, che trattasi di una ipotesi di commissariamento diversa da quella evocata nella missiva (riferita, invece, allo “scioglimento” del consiglio comunale “infiltrato” ovvero per dimissioni o più in generale per impossibilità di funzionamento…..”).
La nota prosegue, poi, con una lunga dissertazione giuridica a favore della propria tesi e ribadisce che Valentino: “…deve ritenersi decaduto per effetto dell’annullamento delle elezioni e del conseguente commissariamento dell’ente a quo, non potendo, in alcun modo, continuare ad esercitare il mandato elettivo”.