Coronavirus: contagiato sul campo, l’infermiere di San Martino che merita rispetto

Redazione
Coronavirus: contagiato sul campo, l’infermiere di San Martino che merita rispetto
Valle Caudina: muore di covid a 64anni, i decessi salgono a 36

Spendersi per gli altri, lottare in prima linea contro il Covid- 19, restare contagiati e poi essere messo al centro del sospetto. Questa è la storia di uno dei tanti infermieri eroi di questi giorni di guerra. Si tratta di  F. G., domiciliato a Roccabascerana, in servizio presso le rems di C. delle S. con contratto a tempo indeterminato.

Nei giorni tristi dell’Italia, colpita dalla pandemia, lascia il suo dipartimento per prestare servizio in uno dei tanti ospedali del nord in difficoltà, nei reparti covid-19, sapendo a cosa andava incontro anche per le carenze dei DPI, preso dal suo istinto di responsabilità verso il paese.

Presto arriva la chiamata dall’azienda ospedaliera San Giuseppe Moscati  di Avellino,  non si perde d’animo, lascia tutto per correre in aiuto dei suoi concittadini, attivando tutte le norme per il suo trasferimento. Arrivato in sede si isola dalla sua famiglia, in un appartamento indipendente e chiede, prima di entrare in servizio che gli venga effettuato il tampone, sapendo che è stato a combattere in prima linea su un fronte spietato.

Arriva la risposta del tampone, che purtroppo, è positivo. Una doccia fredda perché non aveva sintomi eclatanti. Si attiva subito per tutto l’iter e continua la sua quarantena da solo e lontano da tutti. Un comportamento che ha evitato il propagarsi del contagio in tutta la Valle Caudina e anche oltre.

Nonostante tutto questo, la gente che non sa, è pronta a giudicare un GUERRIERO, un vero EROE. Un grazie di cuore va agli amici Roberto del Grosso Sindaco di Roccabascerana e a Pasquale Pisano Sindaco di San Martino V.C. alla Polizia Municipale di Roccabascerana per la loro vicinanza e disponibilità e a tutta la cittadinanza per il loro affetto.

Un eroe che si è sacrificato per la sua gente un eroe che per 1.500 euro al mese ha messo a rischio la sua vita e non ha esitato a fermarsi, quando si è accorto che poteva essere un pericolo, con un comportamento più che responsabile. Nonostante tutto questo non vede l’ ora di rientrare in servizio e aiutare i suoi colleghi e tutte le persone che hanno bisogno.

Sono le parole del papà di questo eroe, parole che ci dovrebbero far pensare prima di aprire bocca e dire stupidagini e riportarle anche sulle varie chat. Le parole sono come pietre e possono far più male del Covid- 19.