Coronavirus: la scuola della Valle Caudina ai tempi della paura

Redazione
Coronavirus: la scuola della Valle Caudina ai tempi della paura

Non è la prima volta che le scuole vengono chiuse per un’emergenza o per una calamità.

Non andando troppo indietro con la memoria, la Valle Caudina ha vissuto i terribili giorni del terremoto del 1980, quando le scuole restarono chiuse dal 24 novembre, il 23 era domenica, sino a marzo del 1981. Nei primi giorni di febbraio si tornò a scuola, ma un’ulteriore scossa , quella del 14 febbraio, costrinse a restare a casa ancora per altre due settimane.

La frana del 1999 a Cervinara anticipò le vacanze di Natale e le prolungò ancora per una settimana. Senza contare poi i giorni della forte nevicata del 2012. Nonostante le avversità, in quelle occcoasioni, gli anni scolastici furono portati a termine senza problemi

C’è da dire che, nel 1980 e nel 1999, gli studenti e gli insegnanti non potevano godere delle nuove tecnologie. Oggi è possibile fare lezione a distanza e seguire gli studi dei ragazzi. Soprattutto negli istituti superiori , ci sono delle apposite app, che consentono di poter continuare l’attività didattica.

Naturalmente, non è come frequentare le lezioni di persona, ma si tratta, certamente, di un modo per poter continuare a svolgere i programmi.

Non sono giorni facili per nessuno, l’ansia e la paura serpeggia anche nei nostri paesi. E’ necessario tenere i nervi saldi, evitare di inseguire dicerie e “fesserie”, messe in giro da imbecilli, e spiegare proprio ai nostri ragazzi che la vita è anche andare incontro alle avversità.

Anche se a distanza, la scuola, pure in questo caso, è chiamata a svolgere un ruolo fondamentale, quasi da surroga ad altre istituzioni.