Coronavirus: parole chiare al 118, l’appello del governatore Cioffi
“Quando telefonate al 118, spiegate con attenzione i sintomi. Se fate intendere che possano essere quelli del Covid- 19, i soccorritori, medici, infermieri e volontari devono intervenire bardati. Purtroppo, però, noi della postazione del 118 di Cervinara abbiamo i kit contati e non possiamo sprecarne neanche uno”. E’ l’appello che il governatore della confraternita Misericordia di Cervinara, Luigi Cioffi, lancia dalle colonne del nostro giornale.
L’appello è dettato dal fatto che, negli ultimi tempi, alcune persone hanno fatto intendere, nella loro richiesta di aiuto alla centrale operativa provinciale, di poter avere i sintomi del Coronavirus. Gli equipaggi del 118 sono intervenuti, per poi rendersi conto che si trattava di tutt’altro. Per intervenire, però, per salvaguardare la loro sicurezza hanno dovuto indossare tute e mascherine.
“Quegli indumenti di protezione, ci spiega il governatore Cioffi, possono essere usati una sola volta. Poi devono essere distrutti. Per l’emergenza che stiamo vivendo, si tratta di materiale molto prezioso e non possiamo correre il rischio di sprecarlo. Da qui, sottolinea Cioffi, il mio appello a tutti i cittadini di spiegare con attenzione i sintomi quando si digita il numero del 118”.
Sono ore di grande ansia anche per i soccorritori del 118 di Cervinara, Nei giorni scorsi hanno trattato almeno tre casi di sospetto Covid- 19 ed è naturale che prendano tutte le precazioni possibili per difendere i pazienti che trattano e trasportano in ospedale e loro stessi.
Del resto, medici, infermieri e personale sanitario in genere, sono tra le persone più esposte a contrarre questo maledetto virus. E’ naturale il loro timore ed è necessario che possano agire con tutte le protezioni. Non possiamo rischiare che finiscano i kit a loro assegnati. Ed allora, nel malaugurato caso di dover chiedere il loro aiuto, cerchiamo di essere chiari con la centrale operativa. Basta davvero poco per salvaguardare un presidio fondamentale per la nostra sicurezza.
Maria Luisa Landi