Coronavirus: stop alle menzogne, parla il cognato della persona positiva di San Martino

Redazione
Coronavirus: stop alle menzogne, parla il cognato della persona positiva di San Martino

Non le manda a dire Giuseppe Graffe, le tante cattiverie e bugie che si sono accumulate sul comportamento del cognato, lo hanno mandato su tutte le furie ed ha deciso di uscire allo scoperto su facebook e di parlare con il nostro giornale.

Giuseppe è conosciuto da tutti a San Martino e nell’intera Valle Caudina. E’ il titolare della pizzeria La Duchessa, locale frequentatissimo. Non solo, gestisce anche diverse mense scolastiche in diversi comuni caudini. E’ originario di Napoli, ma oramai è parte integrante del paese. Quando ha iniziato a capire che sul conto del cognato, che ieri sera è risultato positivo al covid -19, sono iniziate a circolare un cumulo di cattiverie e falsità, è insorto.

Innanzitutto gli chiediamo come sta il cognato. “L’ho sentito poco fa, ci ha detto. Lui continua a sentirsi bene, anche se ora la notizia della positività lo ha molto provato. Ma, di certo, continuerà a lottare e sono certo che presto lo potremo riabbracciare”.

Giuseppe si è infuriato quando ha letto delle accuse rivolte al marito della sorella, addirittura, in qualche chat di San Martino Valle Caudina, circola un vocale dove si afferma di aver visto il cognato in pizzeria, mentre sarebbe dovuto stare in quarantena.

“Mio cognato, ci ha detto Giuseppe, è una persona perbene ed un uomo d’onore. E’ un ufficiale ed indossa con rispetto la divisa e sta dedicando la sua vita a difendere le istituzioni. Queste accuse sono vergognose”.

Giuseppe ha ricostruito per noi l’intera vicenda. “Mia sorella e suo marito vivono e lavorano a Napoli nella casa che mia mamma ha lasciato a lei. Quando mio cognato ha capito che poteva essere stato contagiato, anche se stava benissimo, ha deciso di mettersi in isolamento. Ed è venuto a San Martino, dove si è chiuso in casa da mercoledì quattro marzo. Non è più uscito, non ha incontrato nessuno, neanche io l’ho visto. Mia sorella gli lasciava da mangiare davanti alla porta ed andava via.

Il suo è stato un comportamento di grande coraggio e davvero non capisco perché inventarsi bugie di sana pianta. Io non le accetto e sono pronto a rintuzzare tutte le menzogne, una per una. Come quella che sostiene di aver visto mio cognato in pizzeria l’undici marzo, proprio quando De Luca ha chiuso tutti i locali, consegne a domicilio comprese”.

Questa è la vera storia della persona contagiata di San Martino Valle Caudina. E’ la storia di un uomo che merita rispetto e non il maledetto sospetto avanzato da gente che non fa altro che avvelenare i pozzi.