Coronavirus: verso la fase due, Italia divisa in 3 macro aree

Redazione
Coronavirus: verso la fase due, Italia divisa in 3 macro aree
Il Movimento 5 Stelle avvia la rivoluzione organizzativa in Campania

Riaperture differenziate per macro aree a seconda della diffusione del contagio, con un monitoraggio dopo 15 giorni per verificare la tenuta del contenimento e, in caso contrario, procedere a nuove chiusure.

E’ l’ipotesi, a quanto apprende l’Ansa, su cui stanno lavorando gli esperti che dovranno fornire al governo gli indirizzi generali per la fine del lockdown. Stando a questa ipotesi, l’Italia verrebbe sostanzialmente suddivisa in 3 macroaree (nord, centro e sud) in base alla diffusione del contagio.

Sostanzialmente, laddove la diffusione del virus è maggiore, dovrebbero rimanere misure più stringenti, soprattutto per quanto riguarda la mobilità tra una zona e l’altra, sia all’interno delle macro aree sia tra una macro aerea e l’altra. In quelle dove invece il virus ha colpito in maniera meno importante si potrebbero prevedere riaperture più ampie. All’interno delle stesse macro aeree, inoltre, dovrebbero essere individuate ulteriori suddivisioni tra zone a maggiore e minore diffusione: al nord, per esempio, regioni come
Valle d’Aosta e Friuli Venezia Giulia, hanno una situazione diversa da Piemonte, Lombardia e Veneto.

In Campania ci dovrebbero essere più semplici le aperture, ma il presidente De Luca ha già detto esplicitamente di essere contrario ad aperture irresponsabili. Sino ad ora la linea del governatore ha evitato il diffondersi del contagio.