Covid, allarme terapie intensive in Campania

Redazione
Covid, allarme terapie intensive in Campania
Covid, allarme terapie intensive in Campania

Covid, allarme terapie intensive in Campania. La situazione dei posti letto covid in Campania, ogni giorno che passa, si fa sempre più preoccupante.

Occupati il 78% dei posti letto

Se l’incremento dei contagi e dei ricoveri dovesse mantenersi in linea con i numeri di questi giorni, tempo una settimana e la rete dell’assistenza ospedaliera potrebbe andare in tilt. I reparti scoppiano perché l’indice di occupazione dei posti disponibili di terapia intensiva si attesta al  78%.

Mentre sale addirittura al  94% quello di saturazione degli altri posti destinato al trattamento di altre condizioni critiche, in particolare di sub-intensiva. Eppure sulla carta la rete ospedaliera della Campania avrebbe dovuto offrire ben altre garanzie sotto il profilo della tenuta. Secondo questi numeri si  evitava  di andare in affanno come in questi giorni.

Secondo il piano regionale presentato dalla Regione al ministero della Salute la scorsa estate, i numeri dicono altro sulla  disponibilità preventivate per far fronte all’emergenza. Il piano prevede per l’assistenza ai pazienti Covid «una copertura omogenea del fabbisogno su scala regionale» individuando in 0,14 posti letto di terapia intensiva ogni 1000 abitanti.

834 posti letto fantasma

Per intenderci, nel piano elaborato lo scorso agosto in tutto si parla di 834 posti letto per l’intera regione soltanto in relazione alla terapia intensiva. Peccato che attualmente disponibili ne siano solo 189 come  ammesso dalla stessa Unità di crisi regionale in un documento dello scorso febbraio.

Nello stesso documento sempre l’organismo regionale faceva anche una previsione dell’evoluzione del contagio fissando al 28 febbraio 2021 254.735 persone infette in Campania dall’inizio dell’epidemia.

Una previsione del tutto ottimistica visto che poi, nella realtà, a quella data il volume dei contagiati ha toccato quota 267.619. Sottovalutazione del rischio? O piuttosto l’insorgere e la diffusione delle cosiddette varianti, in particolare quella inglese, ha colto di sorpresa gli stessi esperti della task force regionale.

Questi numeri spiegano, in un certo senso, anche il rigore sposato dal presidente della giunta regionale Vincenzo De Luca. Ora, per, al di là delle polemiche sui numeri, bisogna evitare la saturazione delle terapie intensive. Non ci sono altre soluzioni.