Cronaca: è morto Luciano De Crescenzo

Redazione
Cronaca: è morto Luciano De Crescenzo

Cronaca. E’ morto oggi a Roma all’età di 91 anni Luciano De Crescenzo. Napoli, la Campania, l’Italia piangono l’impareggiabile professor Bellavista: era ricoverato da alcuni giorni al Policlinico Gemelli. Si ricongiunge con l’amico di scuola Bud Spencer, morto tre anni fa, sempre in questo periodo.

IL PROFILO DI DE CRESCENZO

Era nato nel quartiere San Ferdinando, nella zona di Santa Lucia, dove frequentò le elementari assieme a Carlo Pedersoli, alias Bud Spencer. Nella sua autobiografia ha raccontato che i genitori si sposarono piuttosto tardi, essendosi conosciuti attraverso “presentazione fotografica” (le nozze furono combinate da una famosa sensale dell’epoca, Amalia ‘a Purpessa). Giovane, lavorò nell’azienda di guanti gestita dal padre. Nella sua autobiografia racconta che il padre imparò l’arte di intagliatore di pelli in un opificio del quartiere Sanità dove conobbe un giovane operaio autore in seguito della canzone Oi Marì. Durante la Seconda guerra mondiale si spostò a Cassino, poiché il padre riteneva che questo luogo sarebbe stato più sicuro di altri: “il ventre della vacca”. Purtroppo le cose andarono diversamente, infatti Cassino fu rasa al suolo. Sposatosi nel 1961, attualmente era separato ed ha una figlia.

Dopo essersi laureato in ingegneria idraulica col massimo dei voti presso l’Università degli Studi di Napoli “Federico II” (fu allievo di Renato Caccioppoli, il quale lo convinse a studiare ingegneria idraulica), capì nel 1976 la sua vera vocazione, quella di “scrittore divulgatore”. Prima di trasferirsi a Milano, tuttavia, il futuro scrittore ebbe modo di sperimentare le difficoltà applicative della sua laurea: non riuscendo a trovare adeguata sistemazione nel campo geologico-geotecnico, svolse attività differenti, quali il venditore di tappeti in un negozio nei pressi di piazza Municipio, a Napoli, e persino il cronometrista alle Olimpiadi di Roma, nel 1960.

Dopo tale periodo, accettò di trasferirsi nel capoluogo lombardo, dove venne assunto all’IBM, rimanendovi per un ventennio circa, in qualità di addetto alle pubbliche relazioni. Promosso dirigente, decise di lasciare il suo lavoro e dedicarsi a tempo pieno alla scrittura, favorito anche dall’interessamento di Maurizio Costanzo, padrino della sua prima opera, Così parlò Bellavista. Grazie anche alla partecipazione al talk show Bontà loro condotto da Costanzo e ad altre manifestazioni pubbliche, fra il 1976 e il 1977 il suo libro vendette più di 600.000 copie e fu tradotto anche in giapponese, diventando un vero e proprio caso letterario. Nel corso degli anni Luciano De Crescenzo è diventato un autore di successo internazionale. Ad oggi ha pubblicato in totale cinquanta libri, vendendo 18 milioni di copie nel mondo, di cui 7 milioni in Italia. Le sue opere sono state tradotte in 19 lingue e diffuse in 25 paesi.

De Crescenzo alla manifestazione anti fast food a Roma in piazza di Spagna il 20 aprile 1986, sul palco con Giorgio Bracardi. Nel 1998, con l’opera Il tempo e la felicità edita da Mondadori, vince il Premio Cimitile. Segue una lunghissima serie di romanzi (Oi dialogoi del 1985, Sembra ieri del 1997, La distrazione del 2000), cui si aggiungono opere di saggistica divulgativa (Storia della filosofia greca – I Presocratici del 1983, Storia della filosofia greca – Da Socrate in poi del 1986, Storia della filosofia medievale del 2002, Storia della filosofia moderna – da Niccolò Cusano a Galileo Galilei del 2003, Storia della filosofia moderna – da Cartesio a Kant del 2004, Il pressappoco del 2007, Il caffè sospeso del 2008, Socrate e compagnia bella del 2009), Ulisse era un fico del 2010, Tutti santi me compreso del 2011, Fosse ‘a Madonna del 2012, Garibaldi era comunista del 2013, Gesù è nato a Napoli dello stesso anno e Ti porterà fortuna del 2014.

Luciano De Crescenzo ha sempre affiancato alla sua attività di scrittore quella di divulgatore, capace di introdurre anche il lettore più inesperto ai problemi sollevati dalla filosofia antica, e infatti nel corso degli anni ottanta e novanta ha condotto sulle reti Rai una trasmissione televisiva (Zeus – Le Gesta degli Dei e degli Eroi) sui miti e sulle leggende degli antichi greci, pubblicata da Arnoldo Mondadori Editore e ritrasmessa anche da Mediaset. Oggi, a causa di una particolare malattia neurologica, la prosopagnosia, non è capace di riconoscere i volti delle persone conosciute. Nel 1995 Forza Italia gli propose di candidarsi tra le sue file, ma egli preferì rifiutare; negli ultimi anni si è più volte schierato apertamente, invitando a votarli, con i Radicali di Emma Bonino.

Personaggio poliedrico, De Crescenzo ha lavorato come autore in televisione e in varie vesti nel mondo del cinema. Sul grande schermo esordì come attore ne Il pap’occhio (1980) nel ruolo del Padreterno, al fianco dell’amico Roberto Benigni e diretto da Renzo Arbore. Nel 1982 fu interprete di Quasi quasi mi sposo mentre nel 1984 fu protagonista e sceneggiatore del secondo film di Arbore. Nello stesso anno avvenne il suo esordio dietro la macchina da presa con Così parlò Bellavista, tratto dal suo best seller. Il successo della pellicola, che ebbe dei buoni risultati al botteghino e una discreta critica, lo convinse a dirigere l’anno seguente Il mistero di Bellavista (prendendo spunto ancora da un suo libro) e la commedia a episodi 32 dicembre nel 1988, sulla relatività del tempo.

Nel 1990 recitò accanto a Sophia Loren e Luca De Filippo in Sabato, domenica e lunedì di Lina Wertmüller mentre nel 1995 scrisse, diresse e interpretò insieme a Teo Teocoli ed Isabella Rossellini Croce e delizia, considerato da alcuni critici come il suo film più riuscito. Ha presentato cinque programmi televisivi e ha collaborato a varie testate giornalistiche. Nel 1994 la città di Atene gli ha conferito la cittadinanza onoraria. Sceneggiatore nel 1978 de La mazzetta di Sergio Corbucci con Nino Manfredi, fece la sua ultima apparizione davanti ad una telecamera nel 2001 interpretando il piccolo ruolo di un boss mafioso nel film per la TV Francesca e Nunziata, ancora della Wertmüller.