Cronaca: immigrazione clandestina, sette arresti, anche ex poliziotti
Cronaca. Nelle prime ore della mattinata odierna, i militari del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza di Napoli unitamente a personale della Questura – Squadra Mobile di Napoli hanno arrestato 7 persone tutte appartenenti a un’associazione per delinquere dedita al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e alla corruzione, di cui facevano parte anche alcuni ex poliziotti impiegati presso l’Ufficio Immigrazione della Questura di Napoli. Il provvedimento, emesso dal GIP del Tribunale di Napoli su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia titolare delle indagini, è stato eseguito contestualmente a numerose perquisizioni domiciliari che, oltre ai soggetti arrestati, hanno riguardato altre 9 persone, coinvolte a vario titolo nelle attività illecite. Le investigazioni, a cura della Sezione Investigativa Finanziamento al Terrorismo del G.I.C.O. di Napoli, sono iniziate nel giugno del 2016 a seguito di una segnalazione di operazione sospetta riguardante un soggetto di nazionalità algerina residente a Napoli.
Nei confronti del cittadino algerino venivano, quindi, intraprese mirate indagini, anche di natura tecnica, coordinate dai magistrati del Pool Antiterrorismo della Procura di Napoli che consentivano di accertare l’esistenza di un agguerrito network criminale specializzato nell’ottenere indebitamente il rilascio e/o il rinnovo di permessi di soggiorno a favore di cittadini extracomunitari. In particolare, si è accertato che l’associazione gestiva e controllava l’intera filiera burocratica preordinata alla concessione dei relativi provvedimenti amministrativi, dal reperimento dei clienti/richiedenti, alla predisposizione delle istanze, ai contatti con l’Ufficio Immigrazione della Questura, fino alla consegna dei documenti ai soggetti richiedenti, cui seguiva la riscossione dei compensi dovuti e la successiva ripartizione dei guadagni illeciti da parte dei diversi membri del sodalizio.
L’organizzazione, infatti, forniva i suoi servizi illeciti sulla base di un vero e proprio “tariffario” in ragione del tipo di prestazione richiesta, con importi in danaro compresi fra i 50 euro per una semplice informazione sullo stato della pratica e i 3.000 euro circa necessari per “aggiustare” il conseguimento dei permessi di soggiorni.
In tale ambito, fra i promotori e gli organizzatori del sodalizio criminale figurava SPINOSA Vincenzo, un ex ispettore della Polizia di Stato già in servizio presso l’Ufficio Immigrazione, il quale sovrintendeva e coordinava l’intera filiera dei servizi offerti alla clientela. Questi, in particolare, fungeva da trait d’union tra un folto gruppo di intermediari esterni all’Ufficio Immigrazione, sia italiani (tra i quali un avvocato e un commercialista) che extracomunitari, grazie ai quali raccoglieva le diverse istanze di soggiorno dai richiedenti stranieri, e i pubblici ufficiali interni al medesimo Ufficio i quali, di volta in volta, davano indicazioni sugli adempimenti da svolgere e fornivano i suggerimenti necessari alla soluzione di specifiche problematiche.
Ovviamente, una parte dei guadagni conseguiti dal sodalizio veniva destinata a rimunerare i pubblici ufficiali compiacenti per i servizi resi e le attività espletate nell’esercizio delle loro funzioni.