Dal carcere selfie per Facebook: bufera sull’Istituto minorile di Airola

Il Caudino
Dal carcere selfie per Facebook: bufera sull’Istituto minorile di Airola

Sempre più nell’occhio del ciclone il carcere minorile di Airola, da settimane al centro delle cronache per il continuo perpetrarsi di eventi critici nella struttura detentiva. Due telefoni cellulari sono infatti stati trovati ieri dagli uomini della Polizia Penitenziaria in una cella. A darne notizia è Donato Capece, Segretario Generale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria SAPPE.
“I cellulari sono stati trovati con scheda telefonica ed internet attivato. Il tutto è stato ritirato e segnalato ai superiori uffici dipartimentali e regionali nonchè all’Autorità Giudiziaria, ma fa riflettere che anche altri telefoni cellulari siano stati sequestrati giorni da. Di più, sembra ci sia anche una foto, un selfie, che due detenuti si sarebbero scattati in cella ed avrebbero poi condiviso sui social network. Al Dipartimento della Giustizia Minorile e di Comunità chiediamo interventi concreti, come la dotazione ai Reparti di Polizia Penitenziaria di adeguata strumentazione tecnologica per contrastare l’indebito uso di telefoni cellulari o altra strumentazione elettronica da parte dei detenuti nei penitenziari italiani. Tutto questo, a parere del SAPPE, conferma con chiarezza come la gestione e l’organizzazione del carcere minorile di Airola sono decisamente deficitarie per cui occorre che le Autorità ministeriali intervengano con la massima sollecitudine, con una ispezione interna e con l’avvicendamento dell’impiegato facente funzioni di Direttore del carcere minorile, che evidentemente non è in grado di fare fronte alle costanti e quotidiane criticità”. Ed il SAPPE ha formalizzato oggi stesso, con una lettera al Ministro della Giustizia Andrea Orlando, questa richiesta.
“Il rinvenimento dei telefoni cellulari è avvenuto – aggiunge Emilio Fattorello, segretario nazionale SAPPE per la Campania – grazie all’attenzione, allo scrupolo ed alla professionalità di Personale di Polizia Penitenziaria in servizio”. Il SAPPE ricorda che “sulla questione relativa all’utilizzo abusivo di telefoni cellulari e di altra strumentazione tecnologica che può permettere comunicazioni non consentite è ormai indifferibile adottare tutti quegli interventi che mettano in grado la Polizia Penitenziaria di contrastare la rapida innovazione tecnologica e la continua miniaturizzazione degli apparecchi, che risultano sempre meno rilevabili con i normali strumenti di controllo”.
“A nostro avviso – conclude il leader nazionale dei Baschi Azzurri Capece – appaiono indispensabili, nei penitenziari per adulti e per minori, interventi immediati compresa la possibilità di “schermare” gli istituti penitenziari al fine di neutralizzare la possibilità di utilizzo di qualsiasi mezzo di comunicazione non consentito e quella di dotare tutti i reparti di Polizia Penitenziaria di appositi rilevatori di telefoni cellulari per ristabilire serenità lavorativa ed efficienza istituzionale, anche attraverso adeguati ed urgenti stanziamenti finanziari”.