De Luca, da qui all’eternità
De Luca, da qui all’eternità. Vincenzo De Luca ha 72 anni. L’anno scorso, quando i cittadini campani lo hanno rieletto presidente della giunta regionale ne aveva 71. Nel 2025 quando torneremo alle urne per le regionale ne avrà 76. Un’età più che dignitosa per godersi un poco di riposo.
Il terzo mandato
Ma non per lui, visto che ieri ha annunciato che, entro la fine di quest’anno, il consiglio regionale dovrebbe licenziare la legge che porta da due a tre i mandati per il presidente della Regione. La legge regionale dovrebbe passare senza problemi, visto che in consiglio De Luca ha una maggioranza blindata.
Nulla di illegale ma l’atto dimostra, ancora una volta, come il potere rigenera se stesso. La regola dei deu mandati consecutivi era stata pensata per evitare un radicamento del potere che, sopratutto al meridione, crea dei veri e propri sfracelli.
Clientelismo, nepotismo e corruzione rappresentano i mali endemici della nostra terra. L’alternanza democratica poteva rappresentare un antidoto. De Luca stravolge tutto e solo i poveri sindaci ed i presidenti delle province restano legati ai due mandati.
De Luca si prepara a governare da qui all’eternità, E nessuno gli ricorda che quando si è parte in causa non si devono cambiare le regole del gioco democratico. I consiglieri regionali restano in silenzio, lo stesso vale per i partiti e solo qualche voce si leva per contrastare questa scelta.
La sicurezza di De Luca
Da notare anche l’estrema sicurezza del presidente di poter strappare il terzo mandato tra quattro anni. De Luca ha capito qualcosa che gli altri tralasciano volutamente. Le opposizioni, ad ogni livello, si dimostrano sterili e senza prospettive.
Seguire la politica costa fatica, tempo e spesso costa anche denaro, nel senso che bisogna impiegare ore e ore per studiarla. Così, le opposizioni si limitano a fare denuncie senza senso, non entrano mai nel merito dei problemi.
Con un sistema del genere, De Luca ed i cacicchi come lui stravinceranno sempre. E la Campania si avvicina più ad Haiti che alla Baviera.