Diciotto anni fa chiudeva gli occhi al mondo la guardia di Padre Pio

Redazione
Diciotto anni fa chiudeva gli occhi al mondo la guardia di Padre Pio

Ricorre oggi il 18° anniversario della morte di p. Tarcisio Zullo, che nacque Giuseppe Zullo nella frazione di Joffredo-Castello di Cervinara il 2 marzo 1921. Nel 1935, dopo un’estate passata sui libri sotto la guida del parroco don Pietrantonio Cioffi, decise di seguire san Francesco, entrando nel convento cappuccino di Montefusco per gli studi ginnasiali. Il 21 novembre 1937 indossò l’abito religioso, il 22 novembre 1938 emise la professione semplice dei voti e l’8 marzo 1942 i voti perpetui. Il 17 febbraio 1946 fu ordinato sacerdote in Campobasso. L’anno precedente, nel 1945, aveva conosciuto Padre Pio che divenne suo direttore spirituale. Diventò, poi, docente dei frati, studiò a Roma alla Gregoriana e, nel 1950, fu destinato a San Giovanni Rotondo dove, insieme al superiore p. Carmelo da Sessano, fece da guardia al Santo, assediato da una marea di fedeli. Nel 1961 insegnò a Napoli, poi a Campobasso e, infine, a Isernia e Pietrelcina. Svolse anche il ministero di esorcista: è stato amico di Padre Amorth, che lo ha citato nelle sue opere. Nel 1988 ritornò a San Giovanni Rotondo come confessore. Dalla morte di Padre Pio e finché le forze lo sorressero, tenne conferenze in tutta Italia. Nel 1996 celebrò a San Giovanni Rotondo il 50° di sacerdozio in San Giovanni Rotondo. Nel gennaio 1998 fu ricoverato presso la Casa Sollievo della Sofferenza dove morì l’8 agosto. L’11 agosto è stato sepolto nella cappella dei cappuccini di San Giovanni Rotondo.
Dal 1946 alla morte del Santo, p. Tarcisio fu uno dei confratelli più vicini a San Pio da Pietrelcina, tanto da esserne definito la «guardia» e il cantore delle virtù: conobbe da vicino le sofferenze e la profondissima spiritualità del Santo, gli dedicò molti studi e nel 1983 fu fra i più importanti testimoni del processo canonico di canonizzazione. Ora la sua dichiarazione è pubblica e conservata agli della Positio ed è considerata una delle più belle e intense. Ma p. Tarcisio fu anche un grande studioso delle Sacre Scritture e un appassionato docente di materie teologiche in tutti i conventi francescani della Provincia. È autore di pubblicazioni sul Santo di Pietrelcina, nelle quali ha descritto l’amore per l’Eucaristia, la Madonna e il Sacramento della riconciliazione. Il cappuccino se ne andò serenamente prima che la sua frazione fosse distrutta dalla frana. Una strada da dedicargli nel paese natio sarebbe il modo migliore per ricordare l’opera del religioso, che fu profondamente legato alla frazione Joffredo-Castello.

Massimo Zullo