Don Alfonso Lapati, senza parrocchia dal tre giugno
Don Alfonso Lapati, senza parrocchia dal tre giugno. II tre giugno scorso ha ricevuto un sms con il quale l’arcivescovo di Benevento, monsignor Felice Accrocca lo informava di aver nominato parroco a Bonea don Giancarlo D’Ambrosio.
La rimozione
Da allora don Alfonso Lapati attende una nuova destinazione. Resta tra color che son sospesi insieme ad altri quattro sacerdoti dell’Arcidiocesi. Immaginare i disegni del presule della chiesa beneventana resta abbastanza difficile.
Sappiamo che punta all’unità pastorale, superando le parrocchie. Inutile dire che questa unità, certamente. anche per colpa del covid non riesce a decollare facilmente. Questo non spiega lo strano modo di fare dell’arcivescovo nei confronti del sacerdote cervinarese.
Il trasferimento da Bonea era nell’aria. Purtroppo, bisogna ricordare che don Alfonso ha subito una vera e propria persecuzione fisica e psichica da parte di una persona che ha seri problemi di salute mentali. Più volte ha subito delle violente aggressioni.
Restare a Bonea voleva dire compromettere la sua già cagionevole salute. Magari lo stesso vescovo e le autorità di pubblica sicurezza avrebbero potuto trovare un modo per proteggerlo. Ma, a quanto pare, così non è stato.
Non serve a nulla recriminare sul passato. Resta da capire i motivi che ancora non spingono il vescovo a dare una collocazione al sacerdote. La stranezza sta nel fatto che l’arcidiocesi accusa una penuria di preti. Lo stesso don Alfonso, infatti, spesso risponde alle chiamate dei confratelli in difficoltà.
In attesa
Restiamo in attesa di conoscere il disegno di monsignor Accrocca e, quindi, il destino di don Alfonso Lapati. Lui, come ci dicono le tante persone che gli restano vicine, non si scompone ed attende.
Per usare una metafora calcistica, resta in panchina in attesa che l’allenatore si accorga di lui e lo torni schierare in campo. Lo stesso allenatore, però, non legge bene la partita. Si dovrebbe rendere conto che la sua squadra gioca con diversi uomini in meno. E tutto questo rende molto più facile la vittoria degli avversari.