Donna travolta dal treno: potrebbe essere un gesto estremo
Donna travolta dal treno: potrebbe essere un gesto estremo. Non una fatalità ma un dramma personale. Ci sarebbe questo, secondo gli inquirenti, alla base di quanto accaduto all’alba di stamattina sul tratto ferroviario di contrada Santa Rosa, nei pressi di Castiglione Cosentino,.
Propriolì dove una donna di 63 anni, Delia Francesca Pellegrino, originaria di Rende ma residente a Cosenza, è stata trovata senza vita a seguito dell’impatto con un treno diretto a Reggio Calabria.
In base alle prime notizie circolate l’episodio era classificato come incidente ma, da quanto si apprende, potrebbe anche trattarsi di un gesto estremo. Pare, infatti, che la donna fosse affetta da tempo da problemi di natura psichica.
Già dalla sera del 25 ottobre era fermata dai carabinieri mentre vagava per la città in situazione confusionale e accompagnata nella vicina struttura ospedaliera, dalla quale dopo poco era riuscita ad allontanarsi facendo perdere le sue tracce.
Da lì avrebbe ripreso il cammino verso la stazione ferroviaria di Castiglione Cosentino, arrivando a percorrere i binari fino al tragico volontario epilogo.
Condannato in primo grado per omicidio, assolto in appello
Condannato in primo grado per concorso in omicidio, assolto con formula piena in appello. Protagonista della vicenda Nazzareno Mantella, di 38 anni, accusato dell’omicidio, aggravato dalle finalità mafiose, di Mario Franzoni, di 29 anni, avvenuto a Portosalvo, frazione di Vibo Valentia, nell’agosto del 2002.
Mantella, difeso dagli avvocati Salvatore Sorbilli e Antonio Porcelli, era condannato in primo grado a vent’anni e sei mesi di reclusione al termine del processo celebrato col rito abbreviato.
Nel corso del dibattimento in appello, il procuratore generale, Raffaella Sforza, ha chiesto la conferma della sentenza di primo grado; mentre la difesa ha insistito per l’accoglimento dei motivi d’Appello e dunque per l’assoluzione del proprio assistito.
Richiesta accolta dalla Corte d’Assise d’appello di Catanzaro, presieduta da Fabrizio Cosentino, che ha assolto l’imputato “per non avere commesso il fatto”.
Nelle precedenti udienze, i giudici d’appello avevano accolto parzialmente la richiesta di rinnovazione del dibattimento avanzata dalla difesa; e disposto la riescussione dei collaboratori di giustizia Andrea Mantella, fratello di Nazzareno, e Domenico Giampà.
Mandanti dell’assassinio di Franzoni sarebbero stati Franco Barba e Andrea Mantella, cugino dell’imputato. Secondo il pentito Mantella, il movente dell’omicidio sarebbe da collegare al fatto che Franzoni avrebbe puntato la pistola; e picchiato Bruno ed Enzo Barba, figli di Franco.