E’ Caudino il ricercatore che attacca il cancro al colon

14 Luglio 2019

E’ Caudino il ricercatore che attacca il cancro al colon

Valle Caudina. “Ho visto tanti colleghi ricercatori andare via dal nostro Paese, ma anche tornare. Qui in Italia ci sono tante strutture di eccellenza, ed è qui che ho deciso di scommettere per il futuro”. Originario di Airola, con una laurea all’Università degli Studi di Napoli Federico II e un dottorato di ricerca in Biologia Avanzata all’Istituto Nazionale Tumori Fondazione Pascale di Napoli, Carmine Carbone oggi studia i meccanismi molecolari alla base della resistenza alle terapie di alcuni tumori, in particolare di quello del colon-retto, un ‘big killer’ che oggi, con più di 50.000 nuovi casi l’anno, rappresenta la seconda causa di morte per cancro in Italia.

“Le nuove immunoterapie stanno rivoluzionando il trattamento dei tumori, ma i meccanismi molecolari alla base di queste terapie sono ancora in fase di studio”, racconta Carmine.

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Il suo progetto di ricerca, dal titolo ‘Predator’, consiste nello “sviluppo di una piattaforma Avatar di attivazione delle cellule immunitarie del paziente (linfociti T) per il riconoscimento di organoidi tumorali, ovvero miniaturizzazioni in 3d del tumore, in pazienti con cancro del colon retto”.

L’obiettivo, prosegue il ricercatore, “è quello di individuare i meccanismi responsabili della mancata risposta all’immunoterapia per il colon retto, con l’obiettivo ultimo di testare nuovi farmaci, sempre più mirati e precisi, in grado di ‘aggirare’ la resistenza”.

Per farlo potrà ora contare sui fondi per la ricerca scientifica indipendente messi a disposizione dal bando Research to Care. Un motivo in più per restare in Italia.

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