Ecco il Caudin Lover

Il Caudino
Ecco il Caudin Lover

Recenti studi scientifici hanno appurato l’esistenza di una species antropologicamente evoluta di “latin lover”, sviluppatasi prevalentemente in Valle Caudina; gli esemplari oggetto della ricerca sembrerebbero  differenziarsi dagli appartenenti al genus, per le peculiarità delle tecniche di corteggiamento, probabilmente contaminate da influenze culturali eterogenee, di derivazione indoeuropea, greco-latina, franco-ispanica, gotica e longobarda.
In base alle manifestazioni tipiche delle fenomenologie comportamentali, soggette a variazioni a seconda del periodo storico preso in considerazione, sono individuabili specifiche tipologie di maschio caudino, così sinotticamente distinte:
1.    Maschio propenso al corteggiamento con “metodo ps…ps…ps…”; Segue domanda, tramandata di generazione in generazione: “P…second c’ t’ha mangiat?”;
2.    Maschio del tipo “Vac’ appriess a’ quatrana” (quatrana o quadrana, termine di derivazione latina, letteralmente significa: “che cammina a quattro zampe, che gattona”, ed è usato in alcuni Paesi caudini per indicare “la fanciulla”. Trattasi, comunque, di modalità comportamentale caduta in disuso, avendo la femmina caudina, già da un pezzo, cominciato a deambulare in posizione eretta;
3.    Maschio sensibile all’esotico: è il fenomeno per cui il maschio caudino è inesorabilmente portato a corteggiare la femmina aliunde residente, quivi giunta in visita alla famiglia di origine; le dinamiche motivazionali che danno origine al fenomeno sono ancora difficilmente intellegibili, giacché l’attrazione per la femmina “diversamente parlante”, molto spesso, si sviluppa a prescindere dall’avvenenza della predetta;
4.    Maschio del tipo “Sono ancora legato alla tradizione contadina”: trattasi di soggetti con sviluppata attitudine a porre la seguente domanda: “Vuoi vedere il mio castagneto sulla “ngesìna” alla Coppola?”. Le statistiche dimostrano la fallacità del metodo di corteggiamento in esame, stante la reiterazione di reazioni indignate da parte delle femmine caudine;
5.    Tipologia dell’ “amatore calvo” (che non c’entra con Giulio Cesare); trattasi di caudin lover attempato, inconsapevole del proprio declino, convinto che i “tempi migliori debbano ancora venire”. L’attendibilità dei suoi racconti di improbabili conquiste è fortemente discussa tra gli studiosi del fenomeno;
6.    Tipologia del “Baby-caudin-lover”: sottocategoria di maschi di età compresa tra i 18 ed i 25 anni, che si ostinano a corteggiare femmine over 30, puntando a conquistarle attraverso citazioni scoperte nei Baci Perugina; anche in questo caso, la scienza dimostra che le probabilità di accoppiamento sono scarsissime;
7.    Tipologia dello “ambìto inerte”; comprende soggetti particolarmente “di moda” in particolari momenti storici, che piacciono alle donne caudine, ma che restano indifferenti alle moine femminili; trattasi di fenomenologie transitorie: ben presto i nostri passeranno di moda, ed aderiranno alla scuola “Ahi, pentirommi, e spesso, ma sconsolato, volgerommi indietro”;
8.    Tipologia del “neomelodico”: quelli de “le domeniche di agosto…”…bip…bip…bip…Imponesi autocensura: la satira su Gigi d’Alessio qui è ancora penalmente rilevante…”Il Caudino” si dissocia da qualunque cosa Gentedistratta stesse per dire…;
9.    Tipologia dell’ “irresponsabile-mi-è-caduto-in-basso-il-neurone”, conosciuto anche con il nome scientifico di “inseminatore-bastardo”: merita tutta la nostra comprensione e pietà, perché chi non conosce le responsabilità dell’amore, non saprà mai cosa sia l’amore;
10.    Tipologia del maschio “caudin-normal”: è l’uomo medio della Valle Caudina, mediamente colto, mediamente responsabile, mediamente lavoratore; magari, qualche volta, ha fatto anche lo spavaldo, assumendo atteggiamenti tipici degli esemplari sopraelencati; poi, si innamora, e diventa uomo; sa esser serio, sa ridere e far ridere, sa campare; è un buon padre, un buon marito ed una brava persona. Si guadagna ogni giorno un po’ di rispetto, ed i suoi connotati caudini diventano ogni giorno un po’ più “umani”.

Rosaria Ruggiero