Emergenza covid, i sindaci di Airola e Pannarano pronti a non riaprire le scuole
Emergenza covid, i sindaci di Airola e Pannarano pronti a non riaprire le scuole. “La situazione è estremamente delicata. In questo momento non posso esprimere certezze rispetto alla eventuale ripresa – o meno – della attività didattica in presenza”. Lo fa presente il sindaco di Airola, Michele Napoletano.
37 positivi
“Anche ad Airola, purtroppo, si sta assistendo, in linea con quanto sta avvenendo in diversi punti del territorio, ad una recrudescenza del virus. Nell’arco di sette giorni, ovvero da sabato 27 marzo a sabato 3 aprile, giusto per fare un esempio, si è passati da 12 a 37 attuali positivi.
Questo è sintomo chiaro, prosegue il Primo Cittadino, di come la situazione epidemica sia tutt’altro che appiattita. Inoltre, nella giornata di domani, martedi 6 aprile, è in programma la effettuazione di circa venti tamponi naso-faringei da parte di persone che sono contatti di caso positivo.
Alla luce di ciò, quindi, mi riservo, insieme alla Amministrazione comunale ed agli Uffici, di fare le dovute valutazioni in ordine alla ripresa delle attività in presenza. Comunicheremo, in ogni caso, nella giornata di domani, in orario quanto più tempestivo, l’esito delle valutazioni”.
La situazione di Pannarano
La stessa valutazione, proprio in queste ore, la sta facendo il sindaco di Pannarano Enzo Pacca. Anzi, come ci ha dichiarato lo stesso primo cittadino, se non ci fosse stato il decreto del governo, per lui le scuole erano già chiuse.
Anche a Pannarano, infatti, i positivi continuano ad aumentare, con un’aggravante. Tra i contagiati, purtroppo, figurano anche diversi bambini. La riapertura delle scuole, quindi, potrebbe vedere esplodere un nuovo ed ancora più pericoloso focolaio.
Tanti altri sindaci, in diverse zone della Campania, hanno già emanato proprio ordinanze per non riaprire le scuole mercoledì sette aprile. Tutto questo potrebbe confliggere con la volontà del governo, espressa chiaramente nell’ultimo decreto.
I sindaci, però, restano le massime autorità sanitarie dei loro comuni e, difficilmente, palazzo Chigi può entrare in conflitto con una situazione davvero sempre più preoccupante ed allarmante.