Fa a pezzi la madre e soffoca il figlio di 3 anni
Fa a pezzi la madre e soffoca il figlio di 3 anni. C’è una svolta importante nelle indagini che coinvolgono Giulia Stanganini, la 38enne di Genova accusata di aver ucciso sua madre, Loredana Stupazzoni.
E di averne fatto a pezzi il corpo il 24 aprile dello scorso anno. La Squadra mobile del capoluogo ligure ha notificato una nuova ordinanza alla donna, che si trova in carcere, riguardante un’altra, sconvolgente accusa: l’omicidio del figlioletto di tre anni.
Il bimbo era stato trovato morto il 22 novembre del 2019. La Stanganini aveva detto di avere trovato il piccolo morto nel letto. Aveva accusato il pediatra di essere stato superficiale, ma nei suoi confronti erano arrivate proprio le accuse della madre, nonna della giovanissima vittima.
Il nipotino era deceduto per per un arresto cardiocircolatorio seguito a una crisi respiratoria, tuttavia la Stupazzoni accusava la figlia di esserne responsabile. In un primo momento si era pensato davvero che fosse deceduto per cause naturali.
La svolta choc
Ma, l’inchiesta sulla morte della nonna ha invece portato a scoprire nuovi elementi a carico della 38enne, che ora è accusata di omicidio aggravato premeditato.
In particolare, gli inquirenti hanno scoperto che un mese prima della morte del figlio, la 38enne aveva cercato online informazioni su come soffocare le persone senza lasciare tracce. Per questo aveva visitato diversi siti.
Aveva inserito anche parole chiave tragicamente eloquenti: “infanticidio”, “mamme che uccidono figli” e “come uccidere un bambino”. Da quanto emerso dalle indagini della squadra mobile genovese, coordinata dai pm Sabrina Monteverde e Stefano Puppo, la donna avrebbe soffocato il figlio con un cuscino in faccia mentre dormiva.
Le minacce al padre del bimbo
Tra le altre cose, gli inquirenti hanno trovato un messaggio inviato da Giulia Stanganini al padre del piccolo, dal quale era separata, 12 giorni prima della morte del bimbo. Secondo gli inquirenti preannunciava quanto avrebbe fatto. “Vai a tro.. e buon anno a te e agli altri e buon Natale. Vedrai tra poco col piccolo Adam altro che tr…” aveva scritto nell’sms.
La nonna del bimbo non si era suicidata
La morte della Stupazzoni “potrebbe essere compatibile con un suicidio”, aveva scritto il medico legale. “Faremo appello – ha spiegato il procuratore capo di Genova Francesco Cozzi – perché per noi tutti gli indizi ci portano a ritenere che la Stupazzoni non si sia tolta la vita da sola”.
In effetti, la 63enne la mattina del giorno in cui era stata trovata morta aveva contattato la banca per fissare un appuntamento, aveva preso due volte il taxi, non aveva lasciato alcun biglietto e chi la conosceva non aveva avuto segnali di alcun tipo.
La figlia ha sempre negato di averla ucciso: presentandosi in questura all’alba di quel giorno di aprile, aveva raccontato di averla trovata impiccata e, dopo ore in preda alla confusione, di avere fatto a pezzi il corpo per disfarsene.