Famiglia no vax si cura da sola, seconda vittima

Redazione
Famiglia no vax si cura da sola, seconda vittima
Famiglia no vax si cura da sola, seconda vittima

Famiglia no vax si cura da sola, seconda vittima. Un’altra vittima per Covid è registrata all’interno di una famiglia no vax a Trieste. Meno di due settimane fa la malattia si era portata via Igor Devetak.

L’imprenditore di 50 anni, originario di Gorizia, convinto antivaccinista che aveva deciso di curarsi a casa senza ricorrere alle cure in ospedale, e ieri per la piccola comunità di Padriciano arriva un altro decesso.

Luigi Palcich, 75 anni, suocero proprio di Igor Devetak, è morto all’ospedale di Cattinara dove era ricoverato dopo che si erano manifestati i gravi sintomi del Coronavirus.

Luigi Palcich, ex vigile urbano viveva a poca distanza dalla casa della figlia, dove era morto Devetak, e dove la famiglia gestisce un bed & breakfast. Lascia la moglie Sonia e la figlia Anna.

Famiglia devastata da due lutti

Una famiglia devastata da due lutti avvenuti a pochi giorni di distanza, entrambi causati dal Covid, in una zona, quella della Carsia, dove le convinzioni contro i vaccini e il Green pass sembravano aver attecchito in maniera forte.

Anche più importante rispetto al resto dell’ex provincia di Trieste, che rimane una delle città simbolo delle manifestazioni contro i vaccini e il certificato verde, oltre che dello stesso Friuli Venezia Giulia, finito in zona gialla, sotto il peso dei ricoveri in terapia intensiva e nei reparti ordinari.

“Vediamo purtroppo che ci sono sempre più casi di persone che scelgono queste cure domiciliari. Lo constatiamo ormai ogni giorno. La situazione sta diventando drammatica, ha spiegato al quotidiano il primario del 118 di Trieste, Alberto Peratoner .

Affidarsi a cure e a professionisti non in linea con le evidenza scientifiche è molto pericoloso. L’invito a tutti è di non fidarsi di queste cure domiciliari; che oltre a non avere alcun supporto scientifico rischiano di essere addirittura controproducenti e di portare a degli esiti tragici.

Spesso ci troviamo di fronte a persone che assumono cortisone già nella fase iniziale della malattia e chi lo prescrive ha pesanti responsabilità”.