Fritta o al forno? La disfida della zeppola di San Giuseppe
Fritta o al forno? La disfida della zeppola di San Giuseppe. Valle Caudina. Fritta o al forno? E’ questo il grande dilemma che accompagna la festa in onore di San Giuseppe e quella del papà.
Le due zeppole
Per antonomasia, questo giorno viene celebrato con un dolce sontuoso di grande tradizione che prende il nome di zeppola di San Giuseppe. Da non confondere con le zeppole che si preparano a Natale e quelle di pasta cresciute, tipiche delle friggitoria partenopea.
Anche la zeppola di San Giuseppe è tipica della tradizione culinaria partenopea. Come spesso avviene, le origini non sono chiare ma come per altri dolci squisiti, la loro nascita dovrebbe essere avvenuta all’ombra di qualche convento, per poi diventare una pietanza tipica delle classi alte ed anche del popolino.
La zeppola di San Giuseppe è diversa da quelle natalizia per una serie di ingredienti. La base è simile, ossia farina, zucchero, uova ed olio di oliva, ma si aggiunge la crema pasticciera e le amarene sciroppate.
Le differenze sono evidenti e le fanno diventare quasi due dolci diversi. In questi ultimi anni, la zeppola ha lasciato la tradizione familiare per prendere un posto di tutti rilievo nelle più rinomate pasticcerie. Tanto che non si produce solo a San Giuseppe e la si può trovare tutto l’anno.
Fritta o al forno ?
Proprio in seguito a questa vera e propria promozione, si è acceso un dibattito su chi la preferisce cotta al forno, come avviene nei laboratori pasticceri o chi opta per quella classica ossia, fritta. Il dibattito infiamma gli esperti e stuzzica i palati, ma la tradizione è ferrea: la zeppola di San Giuseppe deve essere fritta.
Siamo certi, però, che la disputa continuerà all’infinito, come il successo di sua maestà la zeppola di San Giuseppe non conosce declino: resterà, per sempre, una vera e propria delizia, al forno o fritta.
