Fuori dal coma Michele e Sabrina

1 Dicembre 2020

Fuori dal coma Michele e Sabrina

Fuori dal coma Michele e Sabrina. La guerra contro il covid si continua a combattere. Ma, in ogni ospedale italiano, proprio in questi momenti, si stanno combattendo mille e mille altre guerre ancora. Malattie di ogni tipo, che colpiscono giovani e anziani.

Poi ci sono quelle battaglie speciali che vengono vinte, grazie alle quali si strappano, letteralmente, ragazzi della mani della nera signora.

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Come questa bella storia che arriva dall’azienda ospadaliera San Giuseppe Moscati di Avellino, dove oggi si sono contate cinque vittime per il covid- 19.

L’ufficio stampa fa sapere che èstata dimessa a dall’Unitá operativa di Anestesia e Rianimazione dell’Azienda ospedaliera San Giuseppe Moscati di Avellino, Sabrina, la 20enne di Monteforte Irpino ricoverata in gravissime condizioni dallo scorso 2 settembre, in seguito a un incidente stradale.

La giovane è stata trasferita in un centro di riabilitazione della provincia. Lascerà domani l’Unità operativa di Anestesia e Rianimazione anche Michele, il 21enne di Avellino che guidava la moto al momento dell’impatto con un camion.

Il giovane, che purtroppo ha dovuto subire l’amputazione di una gamba, sarà trasferito nell’Unità operativa di Chirurgia Vascolare.

Tanti giorni di coma, tante preghiere, tanta vicinanza, ma soprattutto l’impegno del personale sanitario del Moscati che quelle giovani vite non le volevano perdere ed hanno fatto di tutto per risvegliarli.

Per Sabrina ci sarà la riabilitazione. Per Michele sarà più dura, probabilmente, dovrà anche abituarsi ad una protesi., Ma entrambi sono qui, possono stringere i loro cari possono dire di averla scampata bella.

Sono tante le notizie come queste che, paradossalmente, non fanno notizia che ogni giorno avvengono negli ospedali di tutta Italia.

Fuori dal coma Michele e Sabrina

Il covid sta facendo dimenticare anche queste vere e proprie imprese del personale sanitario. Imprese che si ripetono ogni giorno. Oggi Sabrina e Michele possono gioire e chi quanti stanno gioendo come loro, proprio grazie ai medici, agli infermieri e al personale Osa.

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