Gérard, il Pellegrino che attraversa a piedi la Valle Caudina per andare a Gerusalemme
Il destino è puntuale oppure siamo noi a trovare significati anche dove non ce ne sono affatto. Esattamente quattro mesi fa tornavo da Leuca, piano piano mi sono reinserito nel mio ambiente ma gli incontri ti vengono a cercare e ti riportano lontano.
Succede che tornando da lavoro, fermo al semaforo lungo la Via Appia, molto trafficata, a qualche minuto da casa, vedo di spalle un uomo e mi basta un attimo per ritrovare la fisionomia del pellegrino, lo zaino enorme sulle spalle, i bastoni in carbonio.
Parcheggio subito e gli vado incontro.
“Pellegrino?”
“Oui.”
“Et vous allez où?”
“Brindisi.”
E giù chiacchiere e risate in francese, erano cinque mesi che non lo parlavo.
Gérard ha 70 anni, è partito da Roma martedì scorso, domani arriverà a Benevento ed è veloce e determinato. Conta di arrivare a Brindisi il 4 o 5 marzo, dipende da come evolveranno i dolori alla gamba destra. Gli ho offerto ospitalità ma mi ha detto che voleva continuare a camminare e che stasera dormirà in tenda. A Brindisi si imbarcherà per Patrasso dove percorrerà un breve tratto in Grecia, poi l’aereo per Tel Aviv e da lì in una decina di giorni sarà a Gerusalemme, al Santo Sepolcro, il cuore pulsante della spiritualità del mondo.
Gli auguro protezione, affetto, persone che si prendano cura di lui. La mente si espande alla vista del viaggiatore che ringrazia e si allontana, che procede mosso esclusivamente dall’orizzonte, la linea che lo sprona e che solo lui vede così chiara e definita.
E tornano mondi ed emozioni, passi perduti, odori e sapori, tutto ciò che non passa mai, che non basta mai.
Un pellegrino! Allora esistono davvero!
Roberto Montella
L’autore, questa estate, ha percorso a piedi l’intera via Francigena