Gianni Raviele, l’uomo che fece conoscere San Martino a tutta l’Italia

Redazione
Gianni Raviele, l’uomo che fece conoscere San Martino a tutta l’Italia
Gianni Raviele, l'uomo che fece conoscere San Martino in tutta Italia

Gianni Raviele, l’uomo che fece conoscere San Martino a tutta l’Italia. Un piccolo paesino dell’entroterra della Campania era diventato meta degli artisti più importanti del momento. Gianni Raviele aveva trasformato San Martino Valle Caudina in una località famosa in tutta Italia.

Presidente della Pro Loco

Da fondatore e storico  presidente della Pro Loco si era inventato una rassegna che catapultava in piazza prima e nello spazio scenico poi il meglio della musica, del cinema, del teatro, della letteratura, della pittura e dello spettacolo.

Una rassegna che ha consentito ad almeno due generazioni di giovani caudini di assistere a concerti, piece teatrali che hanno consentito loro di crescere culturalmente. San Martino e la Valle Caudina devono tanto a questo giornalista che aveva un rapporto diretto con gli artisti.

Del resto, Gianni Raviele, prima di tutti gli altri, aveva inventato la pagina di cultura e spettacoli nel Tg uno e rassegne come Prisma che avevano il pregio di divulgare in maniera semplice il meglio del panorama dalla cultura italiana.

Questo gli aveva fatto maturare un debito di riconoscenza negli artisti e nei loro manager. Se Gianni chiamava tutti erano felici di rispondere. Impossibile fare l’elenco di tutti quelli che si sono esibiti a San Martino, gente del calibro di Vasco Rossi, Baglioni, De Andrè, De Gregori, Cocciante, Giannini, Pino Daniele, Zucchero e così via.

Con Lucio Dalla, invece, si era creato un rapporto particolare, quasi viscerale. Lui e Gianni erano amici, amici sinceri. Tanto che il folletto bolognese volle regalare a San Martino Valle Caudina la prima esecuzione in assoluto di Caruso, che sarebbe diventata una delle canzoni italiane più famose di tutti i tempi.

L’amore per la sua terra

Gianni amava San Martino e la Valle Caudina. Quella rassegna poteva diventare ancora più grande in un ambito caudino. Il suo grande sogno, infatti, era unire tutta la Valle. Ma Gianni sognava in grande e, purtroppo, quella sua idea di unità resta ancora neanche abbozzata. Questo tema lo faceva ancora adirare ed è anche la sua grande eredità.