Gioco: cosa succede nella regione Campania

Redazione
Gioco: cosa succede nella regione Campania

Il gioco in Campania è un’abitudine radicata, dalla tombola al Lotto, dalle scommesse sportive ai giochi di casinò. Non a caso la regione è tra le prime tre per spesa totale nel gioco d’azzardo, insieme a Lombardia e Lazio: le statistiche rilevano ben dieci miliardi solo nel corso del 2016, di cui otto miliardi di vincite.
Napoli è la prima città per spesa, seguita da altre città in provincia. Andando nel particolare si scopre che il Lotto tradizionale, che un tempo la faceva da padrone, oggi è stato scalzato dai giochi online, complice la diffusione di dispositivi mobili e della sempre maggiore offerta di siti specializzati regolati dall’AAMS. In Italia infatti sono legali solo i siti che ottengono la licenza dall’Amministrazione Autonoma delle Dogane e dei Monopoli di Stato, misura che cerca di contrastare il gioco illegale che soprattutto in Campania ha enormi guadagni. Ma non sono solo questi due fattori che hanno favorito il gioco online, infatti analizzando il rapporto tra spesa e vincite, si può vedere che il gioco online dà maggiori vincite rispetto alle macchinette e ad altri giochi di terra: 1,112 miliardi vinti su 1,155 giocati. Basti pensare che le slot di terra restituiscono 698 milioni su 972 milioni giocati, quindi un guadagno del 28% del “banco”.
La situazione politica influenza il mondo del gioco e in questi ultimi anni si sta facendo qualcosa per cercare di arginare il fenomeno della ludopatia, anche se sempre in maniera leggera, dato che lo Stato gestisce il gioco e guadagna oltre 9 miliardi l’anno dalle tasse. All’inizio di quest’anno abbiamo parlato del fenomeno diverse volte, in particolare del tentativo di firmare dei patti d’intesa per rendere consapevoli i giocatori tramite eventi e opere di sensibilizzazione sul gioco e le conseguenze di puntate incoscienti. A livello locale si sta realizzando molto, mentre a livello nazionale la regolamentazione è ancora lenta. Per ora si sta cercando di vietare la presenza di macchinette vicino a luoghi sensibili, come scuole, bancomat o ospedali, oltre a limitare gli orari nei quali è possibile giocare. Ci vorrebbero maggiori garanzie da parte dello Stato e alcuni esponenti politici, primi tra tutti quelli del M5S, stanno avanzando proposte di legge per contrastare la pubblicità sul gioco e per introdurre bonus a quegli esercenti che non si dotano di macchinette. Vedremo con il nuovo governo se cambierà qualcosa e in quale direzione.

Imma Paolo