Giove e Venere: quel bacio rubato tra le stelle
Se qualcuno ha notato una “stranezza” o “anomalia” nel cielo stellato di fine giugno, può tranquillizzarsi: non si è trattato di entità sconosciute o aliene ma di un evento astronomico tra i più ammirati e attesi dell’anno.
Dopo essersi rincorsi per un intero mese, per due sere Venere, il pianeta più vicino a noi e Giove, quinto del sistema solare, si avvicineranno fino a sovrapporsi completamente. Già a partire dal tramonto della giornata di ieri i pianeti hanno dato inizio alle danze suscitando meraviglia e stupore per gli ignari scrutatori del cielo ed entusiasmo e eccitazione per appassionati e studiosi in prima linea per catturare ogni istante di questo straordinario evento astrologico.
Tutt’altro che raro, il fenomeno darà questa volta vita ad un unico corpo celeste molto brillante, visibile ad occhio nudo in direzione ovest, che nella giornata di mercoledì si mostrerà nel massimo della sua luminosità. Suscitando trepidazione da parte di astronomi e amatori, i due pianeti si vedranno ad una distanza di poco inferiore al diametro della Luna. Facile a dirsi, in realtà, si parlerebbe di circa 800 milioni di chilometri.
L’illusione ottica trae la sua spiegazione in un gioco spazio-temporale: Giove più lontano impiega maggior tempo nel completare il circuito intorno al Sole; Venere, intanto, lo avvicina fino a raggiungerlo nella costellazione del Leone.
Alcuni studiosi lo definiscono “bacio”, altri “abbraccio”, i più seri e composti esperti in materia parlano di “congiunzione”, ma quel che conta è aspettare il tramonto e godere dello spettacolo offerto dalla natura che nella spontaneità del suo manifestarsi riesce sempre a lasciare senza fiato.
Rita Valente