I monarchici: Serve un robusto piano di opere pubbliche
La gravità della crisi economica, determinata dal blocco di gran parte delle attività produttive a causa dell’infezione da Coronavirus, preoccupa fortemente l’Unione Monarchica Italiana (U.M.I.) per le conseguenze che ne derivano alle persone e alle imprese, in assenza di un’adeguata risposta della classe politica all’emergenza sociale.
Mentre artigiani, piccoli imprenditori e professionisti subiscono gli effetti drammatici della mancanza di risorse per il lavoro che non c’è, non si intravedono proposte adeguate alla gravità della crisi economica, che investe tutti i settori dell’economia, in una prospettiva di sviluppo della produzione e dell’occupazione.
L’Unione Monarchica Italiana ritiene che, per tornare a crescere, l’Italia abbia bisogno della mobilitazione di tutte le risorse disponibili, pubbliche e private, da impiegare in un grande programma di investimenti in opere pubbliche.
Strade, autostrade, ferrovie ad alta velocità, porti, acquedotti sono necessari per favorire lo sviluppo del Paese con particolare attenzione alle aree del Meridione e delle isole da sempre svantaggiate, nelle quali le imprese subiscono il peso della mancanza di infrastrutture viarie e ferroviarie necessarie per favorire i commerci e quella straordinaria risorsa che è costituita dal turismo, del quale si ignora la capacità di muovere, oltre ai tradizionali settori della ricettività alberghiera e della ristorazione, il rilevante indotto costituito dall’artigianato e dall’enogastronomia.
Sarà necessario anche un programma di manutenzione straordinaria delle infrastrutture esistenti e datate e di interventi a tutela dell’assetto idrogeologico del territorio. L’Unione Monarchica Italiana auspica che la classe politica sappia delineare un programma di investimenti capace di favorire la crescita che possa riscuotere il consenso degli italiani i quali certamente contribuirebbero a finanziarlo.