Il “diavolo di mare” avvistato tra Capri e Sorrento

Il Caudino
Il “diavolo di mare” avvistato tra Capri e Sorrento

Il “diavolo di mare” avvistato tra Capri e Sorrento.  Triplo avvistamento spettacolare tra Capri e Sorrento, nelle acque dell’Area marina protetta (Amp) di Punta Campanella.

Un Mobula Mobular, meglio noto come Diavolo di Mare, è stato ripreso a nuotare a pelo d’acqua al largo di Vetara, zona A dell’Amp. Un capodoglio invece è stato ripreso al largo dei faraglioni di Capri. Alcuni delifini sono stati avvistati mentre si spostavano all’alba. I video del ‘Diavolo’ e dei delfini sono di un pescatore di Massa Lubrense, Antonio Gargiulo.

L’avvistamento del Diavolo di Mare, nome scientifico Mobula Mobular, è particolarmente significativo e insolito. È una specie inserita nella lista rossa della IUCN, la lista delle specie a rischio di estinzione. Simile alla Manta, ma diverso per alcune caratteristiche, preferisce nuotare nelle profondità più buie e remote, a centinaia o anche addirittura migliaia di metri sotto il mare.

Questa specie è presente nel Mediterraneo ma è a rischio perché viene catturata accidentalmente durante diverse attività di pesca invasiva (tramagli, palangari, reti a strascico, reti da traino, trappole fisse per i tonni, pesca illegale con esplosivi). Si stima che nei prossimi decenni possa subire una drastica diminuzione di popolazione se non adeguatamente tutelata. La pesca del Diavolo di Mare è vietata e sono previste sanzioni di migliaia di euro.

Sono video e presenze spettacolari che fanno bene al nostro mare – commenta Michele Giustiniani, presidente del Parco Marino -. Ringraziamo i pescatori e quanti ci segnalano queste meraviglie che abbiamo tutti il dovere di tutelare”.

“Un vero e proprio colpo di coda del lockdown- sottolinea Raffaele Di Palma, responsabile comunicazione Amp Punta Campanella, il cui ufficio stampa ha diffuso i video- La balenottera a Castellammare di Stabia, il Capodoglio tra Massa Lubrense e Capri e ora il Diavolo di Mare, una specie a rischio di estinzione. Diffondere queste immagini spettacolari serve innanzitutto per accrescere la sensibilità ambientale e l’attenzione nei confronti del mare e dei suoi abitanti”.