Il ricordo delle vittime del covid e l’ipocrisia

Redazione
Il ricordo delle vittime del covid e l’ipocrisia
46enne madre di famiglia muore di covid due giorini dopo il ricovero

Il ricordo delle vittime del covid e l’ipocrisia. Oggi  è la prima giornata nazionale in memoria delle vittime dell’epidemia da coronavirus. Invito i cittadini di Cervinara ad unirsi all’amministrazione comunale nell’osservare alle 11.00 un minuto di silenzio in ricordo, non solo dei 6 nostri concittadini morti a causa del covid, ma anche delle tante vittime che piangono le altre comunità ed onorare il sacrificio e l’impegno degli operatori sanitari.

Anno drammatico

Ricordare ciò che è accaduto in questo anno così drammatico serve a noi e servirà a quanti verranno dopo di noi per coltivare il valore della vita ed il sacrificio di coloro che l’hanno persa nella battaglia contro il coronavirus. Lo scrive il sindaco di Cervinara Caterina Lengua.

Un ricordo sacrosanto e, purtroppo, attuale perché il covid- 19 continua a fare strage. Fa bene il primo cittadino a proporre questa importante riflessione. L’Italia ha superato i centomila morti per questa maledetta malattia pandemica.

Ma per onorare davvero le vittime del Coronavirus, per evitare che il minuto di silenzio sia l’ennesima ipocrisia, dobbiamo metterci in testa che le regole vanno rispettate.Ci troviamo in zona rossa ed ancora tante persone non hanno alcuna percezione del pericolo che corrono loro e fanno correre agli altri.

Da ottobre e sino tutto il mese di gennaio, quasi ogni giorno, abbiamo pubblicato notizie di decessi in Valle Caudina. Il sindaco Lengua ricorda i sei di Cervinara, ma in tutta la Valle Caudina abbiamo contato 34 morti.

E mentre si piangeva, c’era chi imperterrito continuava a fare quello che voleva. Il coronavirus colpisce più forte proprio dove si manifestano questi egoismi idioti e prepotenti.

Ricordare le vittime

icordare le vittime è doveroso, ma bisogna preservare i vivi, proteggere le persone ancora esposte alla malattia pandemica.

Questo lungo anno ha svelato l’eroismo inaspettato di tante persone. Ma anche messo in luce una sequela infinita di comportamenti altamente pericolosi. La giustificazione a questi comportamenti è sempre la stessa. Siamo stanchi. Certo, tutti siamo stanchi e vorrebbero essere stanchi anche le centomila persone che il covid- 19 ha ucciso.