Ilario, attacchi da chi ha lasciato Rotondi al proprio destino
Ilario, attacchi da chi ha lasciato Rotondi al proprio destino. Cari concittadini, fare il candidato sindaco è un’esperienza che tutti potete immaginare, ma la cui durezza si conosce veramente soltanto quando si è protagonisti, quando si è candidati in prima persona. Lo scrive il candidato sindaco di Rotondi Unita Peppino Ilario
Cambiare in meglio la vita di tutti
Ho studiato da tempo la situazione di Rotondi per presentare un programma che cambiasse in meglio la vita di tutti, e nel corso di questi mesi non mi sono sottratto agli incontri con nessuno di voi per fare tesoro dei vostri suggerimenti.
Quando la scorsa settimana un amico si è offerto — per farmi guadagnare tempo — di aiutarmi a stendere il discorso del mio primo comizio pubblico ho accettato con sollievo. Le parole che mi ha portato erano così belle e pregnanti che me ne sono innamorato, le ho sentite mie, erano come mie; non sono intervenuto in alcun modo e ho deciso di leggerle così com’erano.
Il fulimine a ciel sereno
Poi, il fulmine a ciel sereno: con sconcerto ho appreso che erano copiate dal discorso di qualche anno fa di un altro politico e adesso, se non lo sapevate, lo sapete anche voi. La faccenda è paradossale, lo ammetto senza remore, ma la mia coscienza nei vostri confronti rimane trasparente, leale.
Ilario, attacchi da chi ha lasciato Rotondi al proprio destino
Perché — vedete — io a quelle parole credo sino in fondo: quei concetti, del resto, non sono soltanto i miei, ma li sento eterni e collettivi, quindi potenzialmente di tutti. Quindi vostri se li condividete e miei perché li condivido.
Su questo argomento, a parte che scusarmi con Paolo Foti per l’uso improprio non dei pensieri espressi, ma delle frasi riportate dal mio amico senza virgolette, a parte queste nella sostanza non ho niente da rinnegare.
È stata la leggerezza di un momento dovuta alla stanchezza, e comunque quelle parole riguardavano concetti generali: non avevano niente a che fare con la realtà locale. Tutto ciò che riguarda Rotondi, la realtà effettiva di Rotondi, è stata sviscerata nella mia lettera a voi, datata 2 gennaio 2021, e nel programma, che ho reso pubblico nel mese di marzo.
Le mie parole
I miei avversari sanno bene che lì dentro non c’è una sola parola che non sia mia, e si guardano bene dal mettere quello in discussione. Si attaccano, conclude Peppino Ilario, a un peccato veniale, quando loro portano sulle spalle l’ignavia di aver lasciato a se stesso il nostro bel paese per sette lunghi anni: il vecchio trucco dell’indicare la pagliuzza nell’occhio dell’altro, dimenticando la trave che trapassa il loro.
Sulle intenzioni di governo si giudicano i candidati sindaci, e in base a quello chiedo il vostro voto. A tutti do appuntamento al prossimo comizio, domenica 26 settembre: non mancate, ci divertiremo molto.