Immigrati a Rotondi: Russo si appella al Prefetto
Il sindaco di Rotondi Antonio Russo fa sua la petizione sottoscritta dagli abitanti di Campizze e l’ha già inviata al prefetto di Avellino Carlo Sessa. Il primo cittadino ci ha spiegato che da un poco di tempo, anche a lui erano giunte voci circa l’apertura di un altro centro di accoglienza per immigrati sempre a Campizze. Seriamente preoccupato aveva già chiesto lumi per iscritto alla prefettura di Avellino in data 17 ottobre. Non solo,nell’occasione della visita del presidente del consiglio Renzi nel capoluogo irpino aveva parlato anche con la funzionaria addetta all’accoglienza dei profughi. Sino ad ora non ha ricevuto, però, alcuna risposta ufficiale. Stamane, quando il nostro giornale ha pubblicato in esclusiva la raccolta di firme dei residenti, artigiani e commercianti, ha deciso di inviarla, direttamente, in prefettura con una nota scritta di suo pugno, che ricorda la responsabilità della sua comunità nell’aver accolto già più di 80 richiedenti asilo. “Chiedere ancora ospitalità e sacrifici, ad una paese che conta meno di 5000 abitanti, ci ha detto Russo, sarebbe davvero assurdo. Non solo, come ho già spiegato al prefetto, con il quale abbiamo sempre avuto rapporti corretti e cordiali, non possiamo condannare a morte la frazione Campizze, che conta meno di 500 abitanti. Ribadisco, sottolinea ancora il sindaco, Rotondi non è un paese razzista, ma davvero non possiamo andare oltre. Mi preoccupa quello che potrebbe succeder dal punto di vista dei rapporti sociali. Noi, conclude il primo cittadino, con responsabilità ci siamo accollati un’emergenza umanitaria e non possiamo accettare chi, invece, intende solo fare soldi sulla pelle di queste povere persone. Infine, ricordo a me stesso che ci sono tantissime comunità, in provincia di Avellino, molto meglio attrezzate di Rotondi, che ancora non hanno dato ospitalità ad un solo essere umano, perchè di essere umani stiamo parlando ed il prefetto lo sa molto bene, perchè leggo i suoi appelli che non vengono ascoltati. Ed, infatti,lo stesso dottore Sessa qualche giorno dopo la mia rielezione a sindaco si impegnò a cercare di sgravare il peso che continua a portare la comunità che rappresento, ma proprio per questi egoismi non c’è riuscito”.