Impazzano i trucchi per aggirare il green pass
Impazzano i trucchi per aggirare il green pass. Il sistema più diffuso è anche quello di più semplice attuazione. Il green pass arriva sul cellulare con un QR Code: di quel «codice a barre bidimensionale» si fa uno screen shot, una foto istantanea col cellulare. E la si invia.
Mostrare il green pass
Il ricevente potrà mostrarla per entrare in bar, ristoranti, scuole, asili, cinema («ovunque non ci sia controllo da parte delle forze dell’ordine o di un pubblico ufficiale, per evitare rischi», dicono).
Chi fa le verifiche, inquadra semplicemente il QR con l’app di un altro telefono (senza chiedere documenti) e appare la spunta verde. Via libera. Anche se non si è vaccinati.Dopo aver raccolto segnalazioni su tale pratica, il Corriere Della Sera ha fatto una serie di verifiche sul «sistema» di aggiramento della legge.
Il green pass replicato
Funziona: il green pass «replicato» concede accesso libero. Quanto la pratica sia diffusa, impossibile stimarlo. Resta un fatto: l’obbligo (più stringente dal prossimo 15 ottobre, quando riguarderà anche i luoghi di lavoro) aguzza l’ingegno (truffaldino, o addirittura con esiti penali).
Per ora, nei casi peggiori, si tratta di segnalazioni non confermate, ma che sono arrivate anche agli uffici della Regione Lombardia.Medici (pochi) che sarebbero disposti a «simulare» l’avvenuta vaccinazione per concedere il certificato verde a persone che non intendono vaccinarsi.
Medici che si prestano ai trucchi
I professionisti si presterebbero a questa pratica per la loro contrarietà al vaccino anti-Covid e alla «pressione» esercitata dal sistema di certificazione. La segnalazione più grave riguarda un medico che lo farebbe per denaro.
Fatti che al momento non trovano conferme, ma sui quali c’è alta attenzione da parte dell’autorità sanitaria. Che nei giorni scorsi ha già svelato un altro tentativo di ottenere il green pass senza i requisiti: qualcuno ha provato a richiederlo presentando esiti di tamponi positivi falsificati. La carta verde è rilasciata infatti anche a chi ha contratto l’infezione.