Imprenditore ucciso da una lastra di marmo
Imprenditore ucciso da una lastra di marmo. Tragedia sul lavoro: ucciso da lastra di marmo. Il titolare di un’azienda di marmi, Giovanni De Sarno, di 55 anni, è morto in un incidente sul lavoro verificatosi a Roccarainola , in provincia di Napoli.
L’uomo è rimasto schiacciato da una lastra caduta improvvisamente sul pavimento nell’azienda Agar Marmi di via IV Novembre. I carabinieri e i soccorsi sono giunti sul posto, ma l’uomo era già deceduto.
“Schiacciamento della cassa toracica”, spiegano i sanitari del 118 intervenuti ma che hanno potuto constatarne solo il decesso. L’area è stata posta sotto sequestro dai carabinieri, mentre il magistrato di turno ha già disposto il sequestro del corpo e disposto l’autopsia, che si terrà presso l’ospedale II Policlinico di Napoli.
Estorsione e armi, arrestati due giovani nel Napoletano
Il primo dopo una rapina a mano armata aveva attuato il cosiddetto ”cavallo di ritorno”. Il secondo invece custodiva in casa armi e munizioni. In comune, oltre alle attività illecite, la giovane età: 23 e 18 anni.
Due arresti eseguiti nel giro di poche ore a Torre Annunziata da parte dei carabinieri delle locali compagnia e stazione: a finire in manette Francesco Falanga di 23 anni e Salvatore Iovene di 18, entrambi già noti alle forze dell’ordine.
Tentata estorsione aggravata
Nello specifico, Falanga dovrà rispondere di tentata estorsione aggravata. Aveva rubato, pistola alla mano, un Honda Sh ad un ventenne e per la restituzione pretendeva del denaro. Ma dopo l’accordo telefonico per la restituzione, qualcosa non è andato come programmato e i due hanno iniziato a litigare.
Le urla sono state intercettate dai militari a bordo di una gazzella che passava da quelle parti. Ricostruita la vicenda, il 23enne è stato arrestato e ora è in attesa di giudizio nel carcere napoletano di Poggioreale.
Salvatore Iovene è accusato invece di detenzione illegale di armi e munizioni. I militari, durante una perquisizione nella sua abitazione, hanno trovato e sequestrato una pistola semiautomatica Beretta calibro 6,35, sulla quale sono in corso accertamenti per verificare il suo eventuale utilizzo per fatti di sangue o altri delitti.
L’arma era pronta all’uso: colpo in canna e caricatore con altri tre proiettili al proprio interno. Dopo le formalità di rito, il giovane è stato portato in carcere ed è in attesa di giudizio.