San Martino: restaurate la lapide in ricordo dei soldati polacchi
San Martino: restaurate la lapide in ricordo dei soldati polacchi. Il gruppo consiliare “Alternativa per San Martino” esordisce con la sua prima iniziativa. Si tratta di una mozione consiliare già annunciata nel consiglio di insediamento da parte del gruppo guidato da Aniello Troiano.
Restauro lapide
In particolare i quattro consiglieri d’opposizione sollecitano l’amministrazione comunale, guidata da Pasquale Pisano, a restaurare una lapide in ricordo dei soldati polacchi deceduti durante il secondo conflitto mondiale.
«Al cimitero di San Martino Valle Caudina c’è una lapide in memoria dei soldati polacchi morti durante la seconda guerra mondiale», questo l’esordio del testo concordato dai consiglieri del gruppo di “Alternativa per San Martino”.
«È al termine del viale che conduce alla cappella della famiglia Del Balzo. Accanto ad essa, la tomba di Enrico Cardone, giovane sammartinese di appena 15 anni, ucciso da una raffica di mitraglia di soldati nazisti il 24 settembre del 1943.
Connessione tra le due lapidi
Una bassa ringhiera di ferro – continua la mozione -, aperta sul lato a nord, racchiude e delimita lo spazio delle due lapidi, pavimentato allo stesso modo dei viali, con scaglie grosse di marmo e pietra. La ringhiera e la pavimentazione chiariscono che si è voluto mettere in connessione le due lapidi, creando uno spazio all’interno del cimitero, distinto dal resto.
La connessione è data dalla relazione tra la storia locale del nostro paese con la storia, la grande storia. Ma se nel caso di Enrico Cardone, giovane sammartinese, quella connessione è immediatamente comprensibile ai più, è meno evidente, e anche meno esplorata, quella relativa ai caduti polacchi.
Pur tuttavia, quella connessione esiste e si ricollega alla storia della nostra comunità, alla migliore cultura e alla migliore tradizione del nostro paese. Quelle morti ci riguardano. Sono parte di noi e della nostra memoria».
Le battaglie dei polacchi
Sulla lapide sono visibili i versi – scritti in polacco – che ricordano le battaglie di Montecassino, Ancona e Bologna.«Invero – continua – , i soldati polacchi hanno dato un importante contributo alla liberazione d’Italia dall’occupazione nazista.
In particolare, si deve al Secondo Corpo d’Armata Polacco, guidato dal generale Władysław Albert Anders, la vittoria nella battaglia di Cassino, che permise lo sfondamento della linea Gustav; la liberazione dell’’Abruzzo e delle Marche con la collaborazione dei combattenti partigiani.
La vittoria nella Battaglia di Ancona; la liberazione della Romagna; la partecipazione alla battaglia di Bologna insieme anche alle truppe alleate.
Alla conclusione della seconda guerra mondiale, le divisioni polacche rimasero in Italia fino al 1946 quando furono trasportate in Gran Bretagna o smobilitate. Attualmente l’Ambasciatore della Repubblica di Polonia nella Repubblica Italiana è Anna Maria Anders, la figlia del generale Władysław Albert Anders.
Le richieste del gruppo
Infine, il gruppo di “Alternativa per San Martino” conclude ponendo diversi interrogativi. In primis che sia effettuata una ricerca negli archivi del comune di San Martino Valle Caudina di eventuali deliberazioni, impegni di spesa o altro per meglio comprendere le ragioni e le circostanze di fatto che hanno portato alla realizzazione della lapide,
Anche, ove possibile, a mezzo di volontari sotto il diretto controllo dei responsabili dell’archivio; che si proceda al restauro della lapide e ad installare un cartello con il testo in polacco e la corretta traduzione in lingua italiana, cosicché tutti possano capire.
Restauro dell’area
Ancora che sia verificata l’opportunità e la possibilità di procedere al restauro dell’intera area (tomba Enrico Cardone, cappella Del Balzo), sentiti i discendenti; che, qualora nulla osti, sia trasmesso un invito ufficiale all’Ambasciata Polacca in Italia a nome del Comune di San Martino Valle Caudina e, previa apposita deliberazione, dell’intero consiglio comunale, a partecipare con una propria rappresentanza ad una pubblica manifestazione per la festa della Liberazione che ricade il prossimo 25 aprile, o altra data da concordarsi».