La bomba d’acqua e la Valle Caudina disarmata

Redazione
La bomba d’acqua e la Valle Caudina disarmata
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La bomba d’acqua e la Valle Caudina disarmata. Ha smesso di piovere. Questa è l’unica buona notizia di un in primo pomeriggio che passerà alla storia della Valle Caudina come quello della bomba d’acqua. Diversi temporali si sono succeduti l’uno all’altro con un’intensità sempre più violenta. I sistemi fognari di tutti i comuni non hanno retto e le strade si sono trasformate in letti di fiumi.

Allagamenti e black out

Gli allagamenti non si contano, tante le interruzioni di energia elettrica. E,proprio i black out hanno provocato la distruzione di diversi elettrodomestici. I vigili del fuoco dei comani provinciali di Avellino e Benevento stanno effettuando un superlavoro per rispondere a tutte le chiamate. Il loro lavoro terminerà solo a tarda notte.

Ieri la regione Campania ha emanato un’allerta meteo che resta valida sino alle 21,00 di oggi. Ma, rispetto ad un evento tanto eccezionale, i comuni cosa possono fare? Evacuare i cittadini per portarli dove? La verità è una sola e nessuno vuole prenderne contezza. Il territorio della Valle Caudina è tra i piàù fragili in Campania dal punto di vista idrogeologico.

Ci sarebbe l’assoluto bisogno di un intervento straordinario per adeguare, già da subito le reti fognarie, mettere in sicurezze letti e sponde di fiumi e poi agire in montagna. Un piano strardinario che mandi a gambe all’aria tutte le pastoie burocratiche che fanno perdere anni per l’approvazione di un progetto e l’intervento sul territorio.

L’unica soluzione possibile

Chi scrive già ha avuto modo di illustrare quella che è la sua convinzione. Innanzitutto Regione, Governo ed Europa devono stanziare fondi veri e sufficienti per fare tutto questo. Poi è necessario delegare tutto nelle mani dei sindaci, evitando il rimpallo tra comuni e regione.

Lo si è fatto subito dopo il terremoto del 1980 e non si capisce il motivo per il quale quell’esperienza non debba ripetersi. Si stabilisca un metodo di controllo unico e si allergiriscano di tutte le pastoie burocratiche le procedure. Oggi la Valle Caudina non conta morti per pura fortuna, vogliamo continuare a reggerci sulla buona sorte?

                                                                                                                                                                                                                                Peppino Vaccariello