La mamma costringe le due figlie minorenni a prostituirsi per 10 euro

Redazione
La mamma costringe le due figlie minorenni a prostituirsi per 10 euro
La mamma costringe le due figlie minorenni a prostituirsi per 10 euro

La mamma costringe le due figlie minorenni a prostituirsi per 10 euro. La madre portava con sé le figlie minorenni al centro commerciale, dove incontrava il cliente. Poi andavano tutti a casa di lui, dove avvenivano i rapporti sessuali con le ragazzine in cambio di pochi spiccioli: appena una decina di euro, che restituiscono la misura della storia di degrado che arriva da Pompei e Scafati, dove finisce la provincia di Napoli e comincia quella di Salerno. Lo riporta

Scattano gli arresti

Sono scattati gli arresti: madre, padre e il terzo indagato, identificato come cliente abituale, sono stati portati tutti nel carcere di Fuorni.Le indagini, apprende Fanpage.it da fonti qualificate, sono cominciate un paio d’anni fa, quando una donna si è presentata nel commissariato di Pompei e ha raccontato la situazione che riguardava una sua conoscente e, soprattutto, i figli di lei, all’epoca tutti minorenni.

Due sorelle di circa 16 e 13 anni e un maschietto di meno di 10 anni. Situazione delicatissima, che i poliziotti hanno ricostruito tassello dopo tassello. In particolare, hanno scoperto di quegli incontri che avvenivano da circa due anni in un centro commerciale della zona, e a cui seguivano poi i rapporti sessuali: le ragazzine erano costrette ad assistere o, in cambio di soldi, a partecipare.

Il padre è accusato di molteplici abusi nei confronti dei figli: secondo la ricostruzione che ha portato alle tre ordinanze di custodia cautelare firmate dal gip di Salerno, li avrebbe picchiati più volte, anche con un ferro da stiro e con mestoli.

Le accuse di prostituzione minorile e atti sessuali con minore riguardano invece la madre e il terzo indagato; quest’ultimo è accusato anche di possesso di materiale pedopornografico, ritrovato dai poliziotti durante le perquisizioni, risalente anche al 2008 e che non è risultato collegato alla vicenda.