La Mantide della Brianza colpisce anche in provincia di Avellino, truffati 80mila euro
La Mantide della Brianza colpisce anche in provincia di Avellino, truffati 80mila euro. Non solo la Brianza, né tantomeno la sola Lombardia o il centro-nord: la “Mantide della Brianza” riusciva a colpire, grazie alla potenza dei social network, anche nel profondo sud.
Tra le vittime, un 71enne irpino
Tra le sue vittime, infatti, gli inquirenti hanno scoperto anche un 71enne della provincia di Avellino, truffato per 80mila euro. La donna, al secolo Tiziana Morandi, è una 47enne brianzola finita in manette per diverse truffe organizzate proprio attraverso la Rete e poi eseguite di persona, con modus operandi estremamente simili: li adescava sui social, li incontrava, poi li stordiva con drink “corretti” e li derubava.
L’aggancio sui social
Nel caso del 71enne irpino, quando ormai il suo piano era ormai già stato rodato con altre vittime, la donna ha seguito pressoché lo stesso schema.
Conoscenza tramite chat social, qualche confidenza, e alla fine l’uomo si è aperto anche a condividere qualche suo piccolo segreto o desiderio, come ad esempio l’intenzione di vendere la sua collezione di monete e pennini d’oro, dal valore di circa 80mila euro.
Se l’uomo, forse ingenuamente, ha visto nella donna la possibilità di un “contatto” utile che gli permettesse di vendere la sua collezione, la donna ha invece fiutato il cosiddetto “colpo grosso”. E gli ha così fatto credere di conoscere persone nel settore a cui vendere gli oggetti: l’esca perfetta per l’uomo irpino.
La trappola e il colpo: l’uomo è anche finito in ospedale
A quel punto, e siamo allo scorso giugno, l’uomo si è fidato e si è messo in viaggio verso la Brianza, portando così i prodotti da far valutare.
Raggiunta la donna, è bastato prendere una cosa da bere in casa sua per cadere nella trappola: il drink era infatti stato “preparato” affinché l’uomo finisse in stato confusionale. A quel punto, è riuscita ad usare la sua carta di credito per acquistare 4mila euro in monili d’oro più vari capi d’abbigliamento per centinaia d’euro. Quindi, fingendo che dovessero raggiungere un potenziale compratore per la sua merce, lo aveva convinto a prendere un treno per Torino – Porta Nuova.
Benzodiazepina nel sangue
Qui la donna, con una banale scusa (“il compratore ha avuto un contrattempo”) lo ha convinto ad attendere là. Ma a quel punto l’uomo, ancora in stato semi-confusionale, ha perso i sensi per un malore ed è stato portato all’ospedale Umberto I di Torino dove i medici gli avevano riscontrato la presenza nel sangue di benzodiazepina, la sostanza utilizzata dalla donna per stordirlo. Ripresosi, l’amara scoperta: la sua collezione era sparita.