La morte di Maradona e il dolore di Pasquale Casale
La morte di Maradona e il dolore di Pasquale Casale. E’ incredulo Pasquale Casale. Ha ricevuto la notizia della scomparsa di Maradona e non riesce a a crederci. Non nasconde l’emozione al telefono e con la mente va ad accarezzare i ricordi, i ricordi del primo ritiro del Pibe de Oro in Italia.
“Ma perché Maradona ti passa sempre il pallone? Perché sa che glielo restituisco”. Questa è la risposta che Pasquale Casale diede ad un capo tifoso storico del Napoli che, guardando allenamenti e partite, si era accorto del rapporto stretto che il Pibe de Oro aveva con il calciatore cervinarese.
Foto
Una foto può far riaffiorare mille ricordi, restituire i sapori, ed i colori di un tempo passato, che nessuno ha mai dimenticato. Ed è la foto del primo ritiro di Diego Armando Maradona con il Napoli, allenato allora da Rino Marchesi.
Pasquale Casale era già in ritiro quando arrivò l’argentino, che, poche settimane prima, il cinque luglio del 1984 fu presentato, ufficialmente, a San Paolo, davanti agli occhi estasiati di decine di migliaia di tifosi.
Casale era in lista di sbarco, non faceva parte dei piani del Napoli. Durante, le partitelle di allenamento, però, si costruì un forte rapporto con il numero 10 per antonomasia, con il calciatore più forte del mondo.
Pasquale dava la palla di prima, con una splendida visione di gioco, permettendo al Dio del Calcio di fare mille acrobazie. Era il centrocampista adatto per Diego, lo proteggeva e lo lanciava, conoscendo le sue caratteristiche.
Due fratelli
Era come se avessero giocato sempre insieme, non a caso nella foto sembrano due fratelli. Del resto, i due, anche se agli antipodi del mondo avevano iniziato a dare calci ad un pallone nello stesso, identico modo. Diego in una favelas argentina, Pasquale per le polverose strade e piazze cervinaresi.
C’era qualcosa che li univa, che li rendeva compagni di squadra, anche se prima non avevano mai giocato insieme. Fu così che Maradona chiese alla società di tenere Casale e fu accontentato. Il campo diede ragione a Diego.
Mister Marchesi, però, dopo i primi mesi in cui Pasquale e Diego giocarono insieme, aveva in mente altro. Così si fece acquistare due centrocampisti come Bagni e De Vecchi.
Il calciatore cervinarese era in odore di Nazionale, era stato convocato, come fuori quota, dall’under 21 di Vicini, su espressa richiesta di Bearzot, e doveva giocare, non poteva restare a Napoli a fare la panchina.
Strade divise
Così, le strade di Diego e Pasquale si divisero, Casale andò ad Avellino, e poi in altre squadre. Diego restò a Napoli, scrivendo una storia incredibile che sembra quasi leggenda. Si sono incontrati sul campo da avversari diverse volte, ma Casale non lo ha mai marcato. Quella foto del ritiro gli stata spedita, l’anno scorso, da un giornalista de La Gazzetta dello Sport, facendo riaffiorare mille ricordi.
Pasquale non nasconde l’amarezza per la sorte toccata a quel suo fratellino. Lo ha continuato a seguire da lontano ed ha sempre pregato perché si potesse riprendere da tutte le sue cadute.
Casale oggi, è un bravissimo docente di educazione fisica e sa trasmettere ai suoi ragazzi i valori veri dello sport ed anche del calcio. Quello vero, sano, quello che lui e Diego praticavano da bimbi per la strade e da uomini nei più importanti stadi. Quel calcio che fa sognare.
Pasquale sa bene che Diego Armando Maradona continuerà a far sognare e già oggi sta incantando il paradiso con le sue giocate.