Lettera aperta dell’arcivescovo di Benevento
Lettera aperta dell’arcivescovo di Benevento. Confratelli carissimi, viviamo giorni difficili, nei quali anche l’esercizio del nostro ministero va adattandosi a situazioni inedite, impensate fino a poco tempo fa. Giorni nei quali – dal momento che il Covid-19, questo nemico invisibile e insidioso si trasmette grazie ai contatti personali – potrebbe anche crescere la diffidenza reciproca.
Sta dunque a noi, alla nostra inventiva pastorale, cercare le soluzioni possibili per farci vicini pur restando lontani e per assicurare ai fedeli il nutrimento di vita: so di tantissime iniziative da voi messe in atto e vi ringrazio, anche a nome di tutto il Popolo di Dio. Stiamo sperimentando, in modo non meno intenso, quanto è importante il nostro servizio sacerdotale.
Tutti, io e voi, siamo fragili: chiamati al ministero “per la misericordia che ci è stata usata, non ci perdiamo d’animo”, portando il “tesoro in vasi di creta, perché appaia che questa potenza straordinaria viene da Dio e non da noi” (2Cor 4, 1.7). È stato Dio stesso a volere così, “perché nessun uomo possa gloriarsi davanti a Dio” (1Cor 1,29). Siamo tuttavia strumenti necessari della grazia divina.
Come “il sole e la luna illuminano i nostri corpi, così Cristo e la Chiesa illuminano le nostre anime”; è vero, però, che “non tutti quelli che vedono sono illuminati da Cristo allo stesso modo, ma ciascuno lo è secondo la misura con cui è capace di ricevere la forza della luce” (Origene, Omette sulla Genesi 1,7).
LApriamoci allora alla grazia di Dio, che sa operare cose meravigliose: come vi dicevo in altra occasione, ho piena fiducia nei vostri confronti, vi stimo e vi voglio bene, consapevole che nulla potrei senza di voi, cui sono legato da una comunione sacramentale. Dio ci sostenga e ci aiuti a fare della nostra vita un dono per gli altri.
Con affetto paternoLetter